Cassano: «Voglio giocare nella Samp. A gennaio avevamo l'accordo, ma...» - Samp News 24
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2015

Cassano: «Voglio giocare nella Samp. A gennaio avevamo l’accordo, ma…»

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Neanche a dirlo, ha già un obiettivo in testa: «Voglio arrivare a Parigi. Perché? Dove sono i prossimi Europei?». Di Antonio Cassano si possono dire tante cose, ma non che sia uno dalle idee confuse. Lui gli obiettivi ce l’ha sempre avuti ben chiari in testa. E il prossimo è quello di giocare il quarto Europeo di fila, traguardo che pochi hanno raggiunto nelle loro carriera. Cassano è svincolato da gennaio, ma se la sta cavando: «Fisicamente sto molto bene, devo solo mettermi sotto. Dopo aver lasciato il Parma, avevo bisogno di un po’ di riposo assoluto. Ora ricomincio, non faccio nemmeno ferie. La prossima stagione sarà la più bella della mia vita».

SAMP, MON AMOUR – L’obiettivo azzurro rimane prioritario: «Quello sempre. Un dubbio voglio farglielo venire a Conte. Fosse anche solo per una notte o un’ora. Un’ora di dubbio, ma voglio fargliela venire. Un conto è conquistare la nazionale a vent’anni, un altro è farlo alla mia età». Ci sarebbe però bisogno di una squadra: «La mia squadra è la Sampdoria, la squadra del mio cuore. Sono innamorato della Sampdoria, l’ho detto mille volte e lo ripeto ancora. È l’ultima però. Questa è l’ultima offerta, non posso esser io a insistere. Io posso dire che vorrei giocare nella Sampdoria la prossima stagione e che i soldi non sono un problema».

QUEL 99 A GENNAIO – Cassano racconta poi un retroscena riguardo ai sacrifici che farebbe per giocare nella Samp: «Quando dico che non è un problema di soldi significa che sarei disposto ad allineare il mio ingaggio a quello degli altri giocatori. Del resto, a gennaio avevo promesso che sarei venuto anche gratis». Boom. Così, dal nulla. E Cassano si spiega più accuratamente: «Ci siamo incontrati con il presidente Ferrero: fino a giugno venivo gratis, poi mi avrebbe fatto un biennale – racconta Cassano ai microfoni de “Il Secolo XIX” in quel di Parma -. Ma poi a un certo punto è saltato tutto, francamente non so perché: non so se è stato l’allenatore o chi. L’importante è che lui faccia andar bene la mia squadra come sta facendo».

MIHAJLOVIC E PRANDELLI – Con Mihajlovic i rapporti non sono idilliaci: «Gli ho solo mandato un messaggio. Ma non mi ha risposto: evidentemente non era il numero giusto…». Mihajlovic lascerà molto probabilmente Genova a fine stagione. E Cassano dice la sua sul successore da prendere: «Prandelli. ha il profilo internazionale, lavora bene con i giovani, sa farli crescere: è l’ideale». Un tecnico con cui Cassano ha avuto un buon rapporto. A Parma non è andata altrettanto bene negli ultimi mesi: «È diventato complicato. Non era più possibile restare. Si perdeva di continuo, non si parlava più di calcio. Mi dispiace perché la città e i tifosi non lo meritano: qui c’è gente eccezionale».

DISASTRO E TALENTO – C’è stato un momento in cui il disastro è sembrato all’orizzonte: «Da subito, questa stagione». Cassano parla di stipendi, ma per lui il problema principale non è stato quello riguardante i soldi: «Io gioco perché mi diverto, mi piace. Io gioco per faree il tunnel, l’assist. Voglio fare spettacolo e lo farò ancora». Questo tipo di giocatori sta scomparendo nel calcio italiano, ma Cassano indica un giovane che è sopra gli altri. Guarda caso, è blucerchiato: «L’unico italiano giovane di talento è Roberto Soriano. Poi ci sono tanti buoni giocatori, ma il talento – per come lo intendo io – ce l’ha soltanto lui». E difatti lo segue mezza Bundesliga: «Li portano via, altro problema nostrano. Una volta qui c’erano Zidane, Ibrahimovic, Ronaldinho. Oggi no».

CALCETTO ED ENTELLA – La Juve oggi domina il campionato italiano, ma la Samp potrebbe andare ancora più lontano secondo Cassano: «Beh, se vengo alla Samp siamo dietro di loro… intanto un sampdoriano domani lo vedo. Gioco a calcetto con Checco Palmieri. Il pallone mi manca, ne ho una voglia…». Intanto Fantantonio rivela che si allenerà con una squadra da qui a giugno: «Ho preso contatti con l’Entella, il presidente Gozzi è stato molto gentile e disponibile. Mi ha detto che non ci sono problemi se mi voglio allenare a Chiavari con la squadra. Soltanto che adesso non stanno attraversando un momento sereno ed è meglio se li lascio tranquilli. Non vorrei attivare troppe attenzioni. Se si salvano, poi, vado molto volentieri».

I LOVE GENOVA – Infine, Cassano conferma di aver trovato casa a Genova e di aver un progetto sui suoi ultimi anni da calciatore: «Abbiamo comprato a Quarto. Voglio fare ancora tre anni ai massimi livelli, poi saluto con il calcio. E vengo a vivere a Genova. Mamma è già lì, Genova sarà la mia città. Secondo me Genova – quando la vedi – o la odi o la ami. E io l’ho amata subito».

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