Éder, da quello neo-italiano al brasiliano dell'82: «Mi piacerebbe conoscerlo» - Samp News 24
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2015

Éder, da quello neo-italiano al brasiliano dell’82: «Mi piacerebbe conoscerlo»

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Oggi Éder Citadin Martins si gode la ribalta della nazionale italiana, ma il giocatore della Samp non aveva mai nascosto fino a qualche mese fa le sue speranze di vestire la maglia verdeoro del Brasile. Poi nessuna chiamata e quindi l’impossibilità di emulare Éder Aleixo de Assis, attaccante classe ’57 che ha partecipato anche al Mondiale 1982 con la Seleção.

E pensare che i due hanno giocato più o meno nello stesso ruolo. Tuttavia, se l’Éder blucerchiato è tutto casa e chiesa, si dice spesso che l’Éder che ha giocato sopratutto con Gremio e Atlético Mineiro preferisse divertirsi. Estroso mancino e soprannominato O Canhao (il cannone), il padre dell’Éder blucerchiato chiamò il proprio figlio così in onore del numero 11 brasiliano.

PARAGONE – “Il Secolo XIX” ha sentito Éder nel giorno dei suoi 57 anni per parlare del numero 23 blucerchiato: «Non sapevo che ci fosse un giocatore col mio nome. Ma quanti anni ha?». Gli spiegano che ha 28 anni ed è in Italia da un decennio: «Allora è per questo che non lo conosco. Mi spiace, ma seguo poco il calcio italiano. Però ora che mi avete dato questa bella notizia, voglio andare a cercare i suoi gol». L’ultimo gol contro l’Inter non era di mancino, ma Éder è comunque incuriosito: «Va bene, però ditegli di provarci anche di sinistro (ride, ndr). A parte gli scherzi, mi riempie di gioia sapere che c’è un attaccante con il mio nome. Vuol dire che ho lasciato un buon ricordo. Anzi, avrei un desiderio…».

DESIDERIO – Éder svela la curiosità: «Vorrei conoscerlo, magari con il suo papà che mi ha fatto quest’omaggio. Sarebbe un onore». E pensare che Éder ora è stato chiamato per la nazionale italiana: «Se ha la doppia nazionalità ha fatto bene ad accettare la chiamata: è stato bravo a guadagnarsi questa chance». L’Éder brasiliano racconta di cosa si occupa oggi: «Di marketing sportivo. E poi seguo giovani calciatori. Ho un ragazzino di 11 anni che è un fenomeno: Kleber Lucas, attaccante. Fa cose incredibili. Anche lui ha origini italiane. Potrebbe anche interessare alla Samp, ma devono sbrigarsi: ho già proposte dall’Italia e poi c’è il mio amico napoletano, Pasquale, che preme per portarlo al Napoli».

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