Fernando: «Ferraris fantastico, tifo incredibile. A Napoli per migliorare ancora» - Samp News 24
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2015

Fernando: «Ferraris fantastico, tifo incredibile. A Napoli per migliorare ancora»

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La prima giornata del campionato di Serie A 2015/16 ha visto la Sampdoria tra le grandi protagoniste del primo turno, grazie a uno strepitoso primo tempo che ha schiantato il Carpi, con 5 reti in 35 minuti, miglior inizio non si poteva avere. Tra i protagonisti in campo, indubbiamente i più in vista sono stati Muriel ed Eder, autori di una doppietta ciascuno, ma sul nuovo prato del Ferraris oltre al giovane Ivan, faceva il suo debutto in Serie A anche un altro giocatore blucerchiato, il brasiliano Fernando, che ha bagnato il suo debutto con una punizione di rara bellezza, che dopo un bacio alla traversa si è infilata in rete alle spalle del povero Brkic, che ha raccolto per la quinta volta il pallone dalla rete in pochi minuti.

In un’intervista a La Repubblica il numero 7 blucerchiato si è raccontato, a partire dal primo impatto col Ferraris: «L’esordio a Genova è stato pazzesco, davanti a una torcida come quelle brasiliane. Abbiamo giocato contro una squadra che veniva dalla serie B ma c’era lo stesso entusiasmo di quando lo Shakhtar Donetsk giocava in Champions League. Già me ne ero accorto a Torino, contro il Vojvodina, eppure non era neppure casa nostra. E poi cominciare il campionato con una vittoria è sempre la cosa più importante».

In quei 19 minuti dove la Samp si è scatenata segnando 4 gol in rapida successione, ha impressionato la velocità degli scambi a centrocampo, quasi tutti di prima o al massimo a due tocchi: «Il mister ce lo chiede sempre in allenamento, è attenttissimo. Anche se siamo riusciti a giocare così soltanto un tempo. Nel secondo ci siamo rilassati, sul 5-1 è comprensibile ma in futuro una cosa del genere non dovrà succedere più».

Negli occhi però rimarrà quella punizione, veramente perfetta: «Negli ultimi due anni in Ucraina non ci ho quasi mai lavorato, lì c’era Darijo Srna, un croato fortissimo sui calci piazzati. Ma al Gremio invece sulle punizioni mi allenavo tanto, è una qualità che ho sempre avuto e sono sicuro di poter migliorare ancora. Da bambivo tiravo io perché ero quello con più forza, riuscivo ad arrivare più lontano degli altri. Poi è venuta anche la tecnica. Il mio ruolo? Dalle nostre parti il “volante central” è un ruolo molto più naturale che in Italia. Bisogna saper fare tutte e due le cose, io cerco di mettere sia quantità che qualità. I miei idoli? Sono sempre stati Dunga, Mauro Silva, anche Emerson che ha giocato tanti anni in Italia e in campo faceva di tutto».

«La prima impressione sul calcio italiano? Molto difficile, molto tattico. Secondo me – afferma Fernando – domenica non era scarso il Carpi, siamo stati noi bravi. Ora comunque è passata, a Napoli sarà diverso, prendiamo il buono di quanto fatto alla prima giornata e miglioriamo il resto». Chi mi ha stupito di più fra Muriel, Eder o Cassano? Loro li conoscevo già di fama, in realtà mi ha stupito Ivan. È solo un ragazzino ma ha la testa giusta, lavora tanto e in campo ha personalità. L’espulsione ci può stare, non aveva mai giocato una partita fra i professionisti». 


«La mia idea sul Presidente? Spesso il numero uno di una squadra di calcio non ha un contatto diretto con i giocatori, lui invece è sempre vicino e ti fa sentire importante, ha un modo di trattarti da amico. Il nostro obiettivo stagionale? Cercare di giocare tutte le prossime partite, in campionato e in Coppa Italia, come abbiamo fatto il primo tempo contro il Carpi».

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