FIGC, Albertini: «Le mie proposte per cambiare il calcio italiano» - Samp News 24
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2014

FIGC, Albertini: «Le mie proposte per cambiare il calcio italiano»

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Tra i candidati a prossimo presidente della FIGC c’è anche Demetrio Albertini, oltre a Carlo Tavecchio, ex LND. Albertini ha presentato pochi giorni fa la sua candidatura, oggi invece ha dichiarato: «Bisogna superare l’attuale struttura federale. Io immagino, dentro il consiglio federale, la creazione di due “consigli d’amministrazione” specifici per l’area professionistica e quella dilettantistica, ognuno con le proprie competenze. Bisogna riformare armonicamente i campionati. Solo così il massimo campionato potrà tornare a confrontarsi con le giuste credenziali con l’Europa e le altre squadre si dedicheranno alla formazione».

Ancora Albertini ha analizzato tutti i problemi del nostro calcio: «In A ciascun club dovrà avere rose con un massimo di 25 giocatori e un minimo di 10 locali, cioè cresciuti nei vivai, e la nazonalità non conta perché altrimenti l’UE ce lo impedirebbe. Poi di certo non serve bloccare gli extracomunitari. Non sono gli extra Ue che frenano la crescita del movimento della Nazionale: in squadra potresti avere 11 francesi, tutti comunitari, e nessuno convocabile. Dobbiamo puntare sulla qualità. Da un lato l’obbligo di utilizzare gli elementi formati nei settori giovanili italiani, ma le frontiere dall’altra parte vanno aperte per essere competitivi sul mercato globale».

Infine a La Gazzetta dello Sport Albertini ha affrontato il tema giovani: «Non mi riconosco in questo calcio, va fatto qualcosa. Ognuno si prenda le sue responsabilità e rinunci a qualcosa, altrimenti tra un po’ chiudiamo bottega. L’attuale sistema di valorizzazione dei giovani non funziona. La Serie A deve prendere esempio dalle categorie inferiori. Le seconde squadre restano la ricetta giusta per me».

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