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I campioni del ’91 oggi: Mancini, Vialli, Lombardo, Branca e Calcagno

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Uno dei simboli del glorioso anno in cui la Sampdoria vinse il suo primo e unico Scudetto, fu indubbiamente un reparto offensivo davvero invidiabile, che vide comandare la classifica dei capocannonieri proprio con il bomber blucerchiato Gianluca Vialli. Insieme a lui, quell’anno, neanche a dirlo, il suo “gemello del gol” Roberto Mancini, che forniva assist a tutto andare e spesso e volentieri andava in rete. Sulla destra, invece, l’irremovibile Attilio Lombardo macinava chilometri, mettendo assieme a fine stagione ben 32 presenze, condite da tre marcature. Un grande apporto lo diede anche Marco Branca, chiamato a sostituire Vialli ad inizio stagione, collezionando 6 pesanti gol che sancirono quattro vittorie. A completare il parco attaccanti il chiavarese Umberto Calcagno, all’ora ventenne, che trovò il campo solamente due volte, di cui una fu l’unico ko esterno (contro il Lecce) subìto dal Doria in quella magica stagione. Ma cosa fanno oggi quei ragazzi che ebbero la fortuna di vincere il tricolore con la maglia più bella del mondo?

Beh, su Roberto Mancini non c’è molto da scoprire. La sua carriera, dopo l’addio alla Samp nell’estate del 1997, proseguì con la maglia della Lazio. Con i biancocelesti riuscì a vincere uno storico Scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Nella stagione 2000-2001 diventò vice-allenatore della stessa Lazio, ma la tentazione di giocare ancora prevalse e a gennaio fece le valigie, destinazione Leicester. Coi biancoblu scese in campo solo 5 volte e dopo solo un mese annunciò il suo ritiro da giocatore, questa volta sul serio, per cominciare una nuova vita. Da tecnico vince vari trofei prima con la Fiorentina, poi con la Lazio, ma è l’Inter a regalargli la gioia del suo primo scudetto da allenatore, seguito nel 2012 da quello vinto con il Manchester City. Dopo una deludente stagione al Galatasaray, con cui ottiene solo la Coppa di Turchia, dal novembre 2014 è nuovamente l’allenatore dell’Inter. Con i nerazzurri non ha finora conquistato nessun trofeo e, dopo un girone d’andata che li ha visti lottare per il titolo per tutta la sua durata, ora si trova al quinto posto a 5 punti dalla zona Champions League.

Ha voluto rimanere nel mondo del calcio anche Gianluca Vialli, che dopo la meravigliosa esperienza di Genova ha saputo dare il meglio di sé anche con le maglie di Juventus e Chelsea. Proprio con i blues assume il ruolo di allenatore-giocatore (poi solo allenatore dal 2000), riuscendo a vincere una Coppa d’Inghilterra, una Coppa delle Coppe, una Coppa di Lega, la Charity Shield e una Supercoppa Europea. Nel 2001 passa al Watford, ma la sua avventura in Championship (la “Serie B” inglese) dura solo un anno, a causa degli scarsi risultati ottenuti. Così, la stagione successiva Vialli decide di abbandonare i campi di calcio e si dà al giornalismo, diventando opinionista e commentatore tecnico per Sky Sport. Inoltre, da quest’anno conduce la trasmissione televisiva Squadre da incubo, sul canale TV8, insieme ad un altro ex-calciatore, Lorenzo Amoruso. Impegnato anche nel campo del sociale, dal 2004 sostiene la ricerca contro SLA e cancro tramite la sua ONLUS “Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport”.

Per quanto riguarda Attilio Lombardo, la sua carriera da giocatore si chiude in blucerchiato nel 2002, con un ritorno inaspettato dopo aver indossato le maglie di Juventus, Lazio e Crystal Palace. 530 presenze e 76 reti: giù il cappello. Rimane a Genova e inizia ad allenare proprio le giovanili della Sampdoria: per tre anni gli Allievi Nazionali, poi gli viene assegnata la Primavera nella stagione 2005-2006, ma al termine del campionato lascia tutto e va ad allenare la formazione svizzera del Chiasso. Dopo un anno è di nuovo alla Samp in qualità di osservatore, per poi essere assunto in aprile come tecnico dal Castelnuovo Garfagnana. Legnano e Spezia le avventure successive, fino ad arrivare al 2010, quando approda al Manchester City in qualità di osservatore degli avversari, mentre in panchina risiede proprio Mancini. Passa ad allenare l’Under21 dei Citizens, ma nel 2013 Bobby-gol viene esonerato e lui decide di seguirlo al Galatasaray, in qualità di collaboratore tecnico. L’ultimo ruolo ricoperto da Lombardo è stato quello di vice di Roberto Di Matteo, tecnico dello Schalke 04 fino alla stagione scorsa. Attualmente, l’ex ala destra della Sampdoria è “a spasso”, in attesa di trovare un’altra squadra da allenare.

Arriviamo a Marco Branca, figura piuttosto conosciuta negli ultimi tempi per il suo incarico di dirigente sportivo dell’Inter. Dopo lo Scudetto vinto nel ’91, gira parecchie squadre italiane ed estere con buoni risultati, ma è in nerazzurro che costruisce il suo futuro una volta appesi gli scarpini al chiodo: a Milano, Branca diventa capo degli osservatori nel 2002 e, un anno dopo, Responsabile dell’area tecnica. Vive il periodo migliore del club, incluso l’anno del “Triplete” di Mourinho, ma all’inizio del 2014 risolve consensualmente il contratto con l’Inter, complici anche alcune operazioni di mercato non andate a buon fine, come gli importanti investimenti su Pereira, Coutinho e Jonathan, rivelatisi poi dei flop. Attualmente non è occupato, ma alcune fonti lo vorrebbero vicino alla Roma per il dopo Sabatini, prossimo a lasciare il suo incarico di dirigente sportivo dei giallorossi.

Infine, Umberto Calcagno: è sicuramente il meno conosciuto tra quelli che abbiamo ricordato di quell’anno fantastico, poichè la sua carriera da calciatore ha avuto come habitat le Serie C1 e C2, eccezion fatta per quelle due presenze in Serie A con la Samp. Dopo la mediocre esperienza sui campi, Calcagno è ora vice-presidente dell’AIC, Associazione Italiana Calciatori.

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