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Il commento tecnico: I due volti di Vincenzo

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Il protagonista assoluto della partita di ieri è stato Vincenzo Montella, nel bene e nel male. Il risultato, senza ombra di dubbio, è estremamente positivo per come si è sviluppato e per come è stato ottenuto. La Fiorentina è una grande squadra alla ricerca della continuità perduta e ieri non è mai stata nettamente superiore alla Sampdoria, almeno fino alla sciagurata espulsione di Correa. 

Le scelte di Montella sono state, a mio avviso, il punto focale dell’analisi sulla prestazione blucerchiata e ne hanno, parzialmente, determinato il risultato finale. Prima le note positive. L’atteggiamento tattico scelto dal tecnico campano mi è piaciuto moltissimo perchè consapevole delle possibili difficoltà nell’affrontare una squadra organizzata e avvolgente come la Fiorentina: dietro la linea della palla con rapidi inserimenti nella immediata trasformazione da azione difensiva a offensiva. A tal proposito mi è sembrato particolarmente azzeccato l’inserimento di Krsticic vicino a Fernando. Il serbo ha faticato in alcuni momenti, specie sul gol di Ilicic (un bel dai e vai fatto, però, a una velocità non propriamente disarmante), ma ha tenuto la squadra equilibrata piazzandosi davanti alla difesa e permettendo a Fernando e ad Alvarez, il migliore in campo, di giocare le due fasi con maggiore serenità e duttilità. Rispetto alle precedenti formazioni, insomma, si è deciso di sacrificare un giocatore offensivo, o con attitudini offensive, per inserirne uno con caratteristiche difensive. La manovra ne ha trovato giovamento e, soprattutto, ne ha beneficiato la fase difensiva. Meno affanno e meno pressione continua nella maggior parte delle situazioni. Anche l’inserimento di Diakitè, a volte un po’ irruento negli anticipi su Borja Valero, è stato perfettamente funzionale al nuovo assetto difensivo. Avere un calciatore come il francese, potente e dinamico, che può agire liberamente, filtrato bene da un centrocampo ben posizionato, è tutt’altra cosa rispetto a quello che si era manifestato nelle ultime uscite. Queste due scelte di Montella mi sono sembrate subito molto coraggiose ma estremamente corrette nella loro essenza. Il fatto che ci si sia trovati a scongelare Krsticic in questo momento del campionato rende l’idea di come sia stato costruito un po’ approssimativamente il reparto mediano della Samp in queste sessioni di calciomercato. 
La nota estremamente negativa, che poteva costare molto caro a Montella, è stata la gestione senza senso dei cambi nella ripresa. Mi riferisco non solo al mancato cambio di Correa, totalmente insufficiente e indisponente fin dal primo pallone toccato, ma anche dal cambio di Alvarez, che fino a quel momento aveva tenuto alta la linea offensiva della Samp. Non sappiamo se l’ex Sunderland avesse chiesto la sostituzione ma, certamente, sarebbe stato opportuno spostarlo avanti piuttosto che levarlo del tutto. Soriano sarebbe dovuto entrare al posto di Correa dall’inizio del secondo tempo, anche per ragioni tattiche in quanto la Fiorentina sembrava soffrire il dinamismo e l’aggressività del Doria a metà campo (l’impatto dell’italo tedesco è stato ottimo). La lettura deficitaria di Montella in queste due situazioni ha quasi compromesso una prestazione estremamente buona della squadra blucerchiata, una delle migliori di questo ultimo periodo. I segnali positivi, secondo me, arrivano più dal gioco e dallo schieramento iniziale che dal punto conquistato in se, che non migliora ancora sensibilmente la posizione in classifica. La sensazione che ho avuto ieri è stata quella di una squadra non destinata alla retrocessione e che vuole uscire a tutti i costi da questa situazione.
Certi errori, però, possono costare davvero molto caro e dovrebbero costituire motivo di grande riflessione e autocritica. Dico questo con tutto l’enorme rispetto e la simpatia che provo per Vincenzo, per le sue idee e per il suo lavoro. 
 
Un grande punto su un campo difficilissimo contro una squadra affamata di punti, frutto di una spiccata voglia di uscire da una brutta situazione, che sembra dare nuovamente ossigeno a una squadra a cui basterebbe davvero poco per togliersi dalle sabbie mobili della bassa classifica. Detto questo: contro l’Udinese sarà la partita più importante della stagione. Con tre punti la salvezza sarebbe a un battito di ciglio. 

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