Lega A: le "6 sorelle" abbandonano il tavolo, Sampdoria ferma sulle sue posizioni
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Lega A: le “6 sorelle” abbandonano il tavolo, Sampdoria ferma sulle sue posizioni

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Lega Serie A: le “sei sorelle” (Juve, Inter, Milan, Napoli Roma e Fiorentina) abbandonano il tavolo. La Sampdoria resta ferma sulle sue posizioni: il problema, come sempre, sono i soldi dei diritti televisivi

Tutto fermo in Lega Serie A, non si è pervenuti alla votazione legata all’elezione del presidente perchè i rappresentanti delle sei “big” hanno deciso di abbandonare il tavolo della discussione. Il portavoce è stato Adriano Galliani che, ai microfoni della stamp,a ha spiegato i motivi per cui Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma e Fiorentina, che rappresentano l’80% del pubblico, non hanno intenzione di continuare a fare braccio di ferro con le altre medie e piccole realtà. Il problema: il nuovo statuto e le modifiche che le restanti altre squadre vogliono apportare per una più equa distribuzione dei diritti televisivi. Oggetto di discussione, come sempre, sono i soldi: chi dalla legge Melandri trae maggior profitto nella ripartizione dei diritti televisivi non ha intenzione di rinunciare alla sua fetta in favore di altre realtà medio-piccole. Il quaranta percento viene distribuito tra tutti i club di Serie A, il 30% sulla base dei risultati sportivi e il restante 30% sulla base del bacino di utenza, che è uno dei punti toccati da Galliani facendo riferimento al fatto che le sei sorelle rappresentano 80% del pubblico.

LA SAMPDORIA DI FERRERO FERMA SULLE SUE POSIZIONI – La Sampdoria fa parte di quelle squadre che questo statuto vorrebbe cambiarlo. Ferrero infatti, nelle scorse settimane si era fatto portatore di un messaggio importante riguardante la costruzione di una Lega forte dove non prevalessero gli interessi dei singoli, ma che si lavorasse per attirare ancora più pubblico allo stadio. E lo stesso Ferrero aveva ribadito la necessità di andare a discutere a fondo della Legge Meladri per equilibrare la ripartizione dei diritti TV che sono il primo introito per tutte le squadre e dovessero venire meno il calcio rischia veramente di fare la fine di altre realtà come il cinema. Di fatto però la situazione di stallo è irrisolvibile e pare che le grandi squadre non siano intenzionate a discutere dei diritti acquisiti, cosa sottolineata da Galliani che, davanti all’ipotesi commissariamento, ha risposto che non è un loro problema tanto sulle questioni economiche ci vogliono 15 voti e le squadre rimaste al tavolo, con le loro pretese, non possono decidere nulla.

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