Mancini - Sarri, il tecnico del Napoli: «Mi scuso per le parole dette» - Samp News 24
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Mancini – Sarri, il tecnico del Napoli: «Mi scuso per le parole dette»

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Il Napoli perde al San Paolo contro l’Inter di Mister Mancini. Stephan Jovetic apre le marcature nel secondo tempo, segnando una bellissima rete, il raddoppio arriva nei minuti di recupero finali con una cavalcata di Adem Ljajic che insacca alle spalle di Pepe Reina. Baruffa tra Mancini e Sarri che non se le mandano a dire, materia del contendere l’errata segnalazione dei minuti di recupero, con il Mister nerazzurro che viene allontanato dal campo al pari di Sarri. Napoli che resta per altro in dieci a metà del secondo tempo per l’espulsione di Mertens, ammonizione anche per il subentrato Higuain che perde la pazienza nei confronti dell’arbitro Valeri.

 

Nel post partita succede di tutto. Non si parla minimamente della partita giocata, non si parla del prossimo avversario: la Sampdoria. Mancini nel post partita chiarisce ai microfoni di RaiSport il suo atteggiamento sul finale di partita: «Sarri mi ha dato del finocchio, del frocio. Sarei orgoglioso di esserlo se lui è un uomo. Sarri è un razzista e uomini come lui non possono stare nel mondo del calcio».

 

Intervenuto ai microfoni di RaiSport, Mister Sarri commenta la situazione creatasi che va oltre alla partita in sè: «Mi ero innervosito per Mertens, non me la volevo prendere con Mancini. Sono cose da campo che devono finire in campo, era meglio se non succedevano, ma sono le classiche litigate da campo. Negli spogliatoi gli ho chiesto subito scusa e mi aspetto che lui le accetti e che si scusi a sua volta come fanno gli uomini di sport. Io non mi ricordo manco cosa gli ho detto, ero inferocito ma le cose devono finire lì. La litigata da campo ha tempo dieci secondi ma deve finire lì. Omofobo mi sembra eccessivo, non ho nulla contro Mancini mi è scappata una parola perchè dalla espulsione di Mertens non ci ho capito più nulla, perchè l’espulsione per simulazione mi sembrava un po’ troppo. Ero nervoso e basta. In campo la parola di troppo può scappare e tutti si accettano le scuse alla fine, per quello dico che tutto dovrebbe finire con il fischio dell’arbitro. Io le scuse gliele ho fatte in privato e gliele faccio pubblicamente, di più non so che fare».

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