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2014

Nuova legge antiviolenza: accolta la proposta di Federsupporter

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Vi riportiamo il comunicato inviatoci da Federsupporter in riferimento alla conversione in legge del D.L. antiviolenza negli stadi dello scorso 22 agosto:

Roma 2 ottobre 2014

Conversione in legge del Decreto Legge antiviolenza negli stadi, n. 129 del 22 agosto 2014: accolta la proposta di Federsupporter di cofinanziamento da parte delle società degli oneri per garantire la sicurezza in occasione di manifestazioni sportive.

( Avv. Massimo Rossetti, Responsabile dell’Area Giuridico-Legale)

Con riferimento al Decreto in oggetto che dovrebbe essere votato oggi alla Camera per la sua conversione in legge ( in merito vedasi le considerazioni di cui al documento e relativo allegato del 23 settembre scorso, integralmente consultabili sul sito www.federsupporter.it) Federsupporter prende atto con soddisfazione della volontà del Governo di inserire nel testo legislativo in approvazione una norma che pone a carico delle società sportive la partecipazione al finanziamento dei costi relativi alla garanzia della sicurezza negli stadi in occasione di manifestazioni sportive.

Risulterebbe così accolta la proposta formulata nella lettera aperta del 10 gennaio scorso ( cfr www.federsupporter.it) al Presidente del Consiglio dei Ministri, in cui l’Associazione chiedeva tale partecipazione.

Nella lettera, di replica ad una nota con la quale il Presidente del Consiglio di gestione della SS Lazio spa, nonché Consigliere della FIGC, dr. Claudio Lotito, chiedeva, a propria volta, al Presidente del Consiglio un alleggerimento della pressione fiscale sulle società di calcio, tale richiesta veniva giudicata inopportuna ed intempestiva.

Si specificava, infatti, nella missiva di Federsupporter, che la pressione fiscale, attestatasi in Italia al 43, 8 % , quasi 4 punti oltre il valore medio degli altri Paesi UE, era, come è, principalmente sopportata ( circa per il 56 % ) dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.

Vale a dire dai contribuenti con ritenuta alla fonte da parte del sostituto di imposta, mentre alla suddetta pressione si sottraggono, per lo più, i contribuenti che autocertificano i propri redditi, tra i quali le società sportive.

Tanto più, poi, la richiesta di alleggerimento, peraltro di recente reiterata, appare oggi inopportuna ed intempestiva in tempi di ricerca spasmodica di riduzione della spesa pubblica.

Non solo, sempre nella lettera aperta di Federsupporter, si richiamavano le Note del 10 gennaio scorso ( cfr. www.federsupporter.it), di commento alla legge di stabilità per il 2014, in cui si legalizzava parzialmente l’evasione e l’elusione fiscale connessa ai compensi agli agenti dei calciatori.

Compensi, assunti, per lo più, a proprio carico dalla società, sebbene dovuti dal calciatore, configuranti, quindi, un così detto “fringe benefit” a favore del calciatore stesso e che, per effetto di una norma inserita nella predetta legge di stabilità, anziché essere tassati al 100%, così come avviene per tutti gli altri lavoratori dipendenti – tali sono, per legge, i calciatori- , venivano tassati sull ’85 % del loro importo.

Nelle citate Note si sottolineava, altresì, come le Commissioni Tributarie e la Corte di Cassazione avessero avuto modo, in precedenza, di rilevare, più volte, che lo svolgimento dell’attività di intermediazione e ricerca di calciatori svolta da agenti a favore delle società avesse favorito fenomeni di evasione ed elusione fiscale “ mediante complessi meccanismi simulatori ed interpositivi” .

Nella lettera aperta si evidenziava, inoltre, che la suddetta attività degli agenti, essendo i calciatori, come detto, lavoratori subordinati, ricadeva e ricade nella fattispecie di intermediazione di mano d’opera vietata e sanzionata dalla legge, così come Federsupporter aveva segnalato, invano, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con esposti del 18 ottobre e del 15 novembre 2012.

Tutto ciò premesso e considerato, si auspica che il prelievo contributivo in discorso venga applicato su tutti i ricavi delle società, ivi inclusi quelli derivanti dalla commercializzazione dei diritti televisivi.

Risorse, queste ultime, che, come è noto, costituiscono la parte preponderante del totale dei ricavi stessi.

Naturalmente le aliquote di prelievo andrebbero commisurate alla maggiore o minore estensione ed entità della base contributiva.

Si tenga presente che l’impiego delle Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza negli stadi è aumentato del 14% rispetto all’anno scorso ( la spesa complessiva è quantificabile in 25 milioni di euro), secondo i dati pubblicati a pag. 17 de “ Il Corriere della Sera” in data odierna.

Federsupporter, invece, è contraria all’introduzione dell’uso , che, pure, a quanto sembra, dovrebbe essere inserito nel provvedimento di legge in oggetto, della così detta “ pistola elettrica” da parte delle Forze dell’Ordine, in specie in occasione di manifestazioni sportive.

I rischi connessi a tale uso, sia per i cittadini sia per le stesse Forze dell’Ordine, appaiono, infatti, allo stato, elevati, dovendosi partire dal presupposto che il suddetto uso può portare anche ad eventi fatali; in particolare, non essendovi la possibilità di conoscere preventivamente se la persona, contro la quale tale uso fosse stato fatto, soffrisse di affezioni, di disfunzioni o di patologie, tali da andare incontro a detti eventi a causa dell’utilizzo della “ pistola elettrica”.

Federsupporter, viceversa, si dichiara favorevole all’estensione agli steward, oltreché alle Forze dell’Ordine, dell’utilizzo di microcamere televisive, secondo i criteri e le modalità di impiego già stabiliti dall’Autorità Garante della privacy.

Tale utilizzo può risultare un efficace deterrente contro la violenza nei confronti degli steward e, nel contempo, contro la propensione di taluni a compiere atti violenti ed illegali in occasione di manifestazioni sportive, avendo la consapevolezza di poter essere più facilmente individuati ed amministrativamente e penalmente sanzionati.

Ciò ridurrebbe anche l’esigenza di ricorrere, in maniera indiscriminata, a punizioni di “ gruppo” o di “ massa” che non tengono conto della responsabilità individuale del singolo e che vengono così, spesso, percepite come ingiuste e odiose, suscitando sentimenti di solidarietà e di vicinanza a favore di chi non li merita.

Avv. Massimo Rossetti

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