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Olinga: «La Sampdoria mi ha trattato come una merda»

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L’argomento che nelle ultime settimane ha tenuto banco in casa Sampdoria, per motivi extracalcistici, è stato indubbiamente il caso legato a Fabrice Olinga. L’attaccante belga, le cui prestazioni sono arrivate a Bogliasco in concomitanza dell’acquisto di Samuel Eto’o, non ha mai vestito la divisa blucerchiata né è stato tesserato secondo accordi.

 

Le promesse della dirigenza, come sostenuto dai legali del giocatore nella conferenza stampa, non sono state mantenute e Olinga ha dovuto transitare prima per il Viitorul Costanza, nella cui squadra non è sceso in campo a causa di un mancato permesso di soggiorno, e poi per il Mouscron. A sua discolpa la Sampdoria dichiara di vantare un controllo diretto e di aver sempre rassicurato Olinga riguardo il suo futuro a Genova, l’unico intoppo sarebbe inerente soltanto al posto non disponibile per i calciatori extracomunitari.

 

Olinga, che già aveva registrato un video, ha voluto ribadire la propria situazione: «Il primo giorno con la Sampdoria ho avuto un’ottima impressione, ero contento e l’ambiente mi piaceva. Le cose, però, sono cambiate. Non ho conosciuto personalmente Mihajlovic, mentre Zenga l’ho visto a Pinzolo e non mi ha mai trattato come un giocatore del gruppo: non ho mai svolto un allenamento con la squadra, sono rimasto sempre a parte senza dimostare di poter stare tranquillamente in squadra. Certamente c’entra anche Romei, perche lui inviava offerte per conto della Samp. Ha  dichiarato che avrebbe offerto 70mila euro, ma l’offerta era di di 270mila euro e ho accettato. Non è una questione economica perché guadagnavo anche a Cipro. Sono seccato delle menzogne e ho deciso di far pubblicare i contratti».

 

«Il contratto prevedeva 270mila euro per quattro anni», ribadisce il calciatore belga ai microfoni di Primocanale «e vorrei che il mio avvocato faccia sapere a tutti la verità. Ho dato confidenza a Ferrero, ma la Sampdoria mi ha trattato come una merda. Ho chiesto un giorno al presidente il perché di tutto questo: secondo me era tutto premeditato, il presidente non mi ha raccontato la verità dei fatti. Posso dire che ho avuto un rapporto diretto con lui, c’è stata subito confidenza ma non si è realizzato nulla di ciò che ha detto. Ho dato mandato al mio avvocato, mi hanno fatto perdere un anno e mezzo di carriera e solo da tre settimane sono riuscito a tornare a giocare. Psicologicamene è stato difficle stare fermo, mi infortunavo spesso. Adesso voglio che il mondo sappia la verità».

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