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Pagelle Roma-Samp 2-1: Dodô sugli scudi, Cassano vitale

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Viviano 6 – Verrebbe quasi da mettergli un senza voto. In tutta la gara deve fare una parata, quella sul colpo di testa di Pjanic nel primo tempo. Per il resto la Roma manca la porta spesso e mette dentro due gol frutto delle solite ingenuità difensive.

Cassani 6 – Dovrebbe fare il centrale destro, poi viene spostato a terzino nella difesa a quattro iniziale. Dopo un quarto d’ora e una sofferenza iniziale, Montella rimette in campo il 3-4-2-1, pur sacrificando Ivan. Ne esce fuori una discreta gara per Cassani, che avrà di che rammaricarsi sulla traversa al minuto 93: la sua girata è ottima, anche stilisticamente difficile, ma la traversa gli dice no.

Silvestre 6 – La Samp di Montella passa dal tentativo di bel gioco, dalla gestione del pallone, ma non va dimenticato come il difensore debba dare una sensazione di solidità, di roccia. Silvestre dà questa sensazione, con tutti i suoi limiti. Un paio di scivolate e una certa cattiveria che lo contraddistingue sarebbero l’esempio in certe situazioni.

Ranocchia 5.5 – Le disattenzioni permangono (come i cartellini gialli: due in tre giornate…), ma perlomeno nel secondo tempo diventa il perno della difesa a tre e sembra aggiustarsi. Quando gli abbandonano Dzeko in marcatura, si trova bene: era andata peggio con El Shaarawy e Salah, sempre mobili e a cui non riusciva a prendere le misure.

Dodô 7 – Sembra tanto, ma non lo è. La Roma a destra fa fatica a sfondare e il brasiliano sfrutta le difficoltà atletiche del suo dirimpettaio Maicon. Una volta uomo del Triplete, il 13 della Roma cammina in campo e Dodô può sfruttare il suo passo. Quando arriva Florenzi dalle sue parti, comunque l’ex Inter e Corinthians non molla e continua a macinare gioco. Il cross finale per Cassani – magari con gol del numero 5 blucerchiato – sarebbe stato il terzo assist in tre gare.

Ivan 5.5 – Se la prestazione non è delle migliori, la colpa non è sua: l’impegno c’è sempre e l’applicazione tattica è invidiabile per un ragazzo del ’95, ma sul 2-0 di Perotti l’impressione è che la sua diagonale sia tardiva. Fare l’esterno destro in un 3-4-2-1 non fa per lui: specie quando in panchina ci sarebbero Pereira e De Silvestri (una volta che sarà recuperato), oltre che l’infortunato Sala.

Fernando 5 – L’involuzione continua. Nessuna verticalizzazione, contasti molli e la sola conclusione deviata da Pjanic a salvaguardare la sua prestazione. Dov’è finito il metronomo che si è visto per tre mesi? C’è da sperare che sia solo un problema di condizione fisica.

Barreto 5.5 – Eppur recupera qualche pallone. Decisamente meglio rispetto alle ultime prestazioni, se non altro perché ci sono un paio di recuperi. L’unico problema è che Perotti, Pjanic e Florenzi si cambiano molto la posizione: la marcatura a uomo di Barreto, così facendo, non può che avere qualche difetto (dal 25′ s.t. Álvarez 6 – L’ingresso al posto di Barreto serve alla Samp per dare più spinta alla manovra offensiva. E in effetti Ricky spinge, si fa largo a spallate e costruisce il possibile 2-2 per Cassano, ma ha bisogno di giocare di più per incidere maggiormente).

Soriano 5 – Gli manca la dinamicità che lo contraddistingue nel suo gioco. Nel primo tempo è un ectoplasma e viene persino arretrato nel suo raggio d’azione. Meglio nella ripresa, ma non c’è uno spunto che lo faccia ricordare. Anzi, sul 2-0 sembra troppo morbido in fase di disimpegno su El Shaarawy.

Correa 6.5 – Sarà stato il gol al Carpi, ma il girone di ritorno di Joaquin Correa pare un film totalmente diverso rispetto a quello d’andata (dal 31′ s.t. Cassano 6.5 – Sono bastati venti minuti da fermo a dare alla Samp la fluidità che mancava. Dopo il momentaneo 2-1, i blucerchiati non avevano più tirato in porta: con lui in campo, arrivano tre occasioni nel finale. Una è sul suo piede, ma Szczesny esce ottimamente e lo chiude).

Muriel 5 – L’atteggiamento della Samp lo costringe ad approfittare delle poche ripartenze di cui beneficiano i blucerchiati. Che ci sia Manolas o Rudiger, il colombiano non sfrutta nessuna occasione. Al quarto d’ora potrebbe seminare un Maicon in nettà difficoltà, ma si allunga la palla e butta via l’unica occasione della sua gara (dal 10′ s.t. Quagliarella 6.5 – Nessun effettivo tiro in porta, ma con Quaglia hai la sensazione che il centravanti farà il suo lavoro. Lo si vede al primo contrasto con Rudiger, dove l’attaccante campano non molla un centimetro. Non retrocede neanche di fronte alla mole di Manolas e soprattutto fa un lavoro di sponda preziosissimo).

Roma (4-2-3-1):
Szczesny 6.5; Maicon 5 (dal 21′ s.t. Dzeko 5.5), Rudiger 6, Manolas 6.5, Zukanovic 5.5 (dal 1′ s.t. Digne 6); Pjanic 5, Keita 6; Florenzi 6, Perotti 7, El Shaarawy 6 (dal 40′ s.t. Iago Falqué s.v.); Salah 5.5.

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