Romagnoli e l'incrocio con la Roma: «Darò il massimo per la Samp» - Samp News 24
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2014

Romagnoli e l’incrocio con la Roma: «Darò il massimo per la Samp»

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Non c’è da negarlo: Samp-Roma sarà la sua partita, senza alcun dubbio. Alessio Romagnoli è eccitato, ma forse al tempo stesso è timoroso nel pensare che incrocerà per la prima volta i colori giallorossi da avversario: «Ho avuto la fortuna di trovare un allenatore come Montella negli Allievi, che da noi pretendeva molto anche sotto il profilo del rispetto e dell’educazione, chiedendoci di essere ragazzi seri ancor prima che bravi giocatori». Sulla partita: «Sarà come le altre. Io spero di diventare un calciatore di livello e quindi ho bisogno di mettere a tacere le emozioni. Certo, il pre-partita sarà particolare, ma dal fischio d’inizio darò il massimo per la Sampdoria. In tribuna avrò i miei genitori: sarà la prima volta che mi vedono in blucerchiato».

FONDAMENTALE – In poche settimane Romagnoli è diventato uno dei migliori giocatori di A in questa stagione: «Faccio il mio. Sarei venuto già a gennaio, avevo parlato con il mister, ma poi la Roma non aveva dato l’ok. In estate si è ripresentata l’occasione: volevo giocare più spesso ed eccomi qua». In effetti le presenze sono aumentate: «Mi trovo bene, sapevo che venire alla Samp mi avrebbe giovato. Con un allenatore come Mihajlovic, poi». Ci si chiede a quale tecnico Romagnoli sia più riconoscente: «Da tutti ho imparato. Di Montella ho detto, ma anche Stramaccioni e De Rossi sono stati importanti, come Andreazzoli con cui giocavo a tre. Per il resto, ho sempre fatto il centrale nella difesa a quattro, a volte il terzino sinistro».

MODELLI E DERBY – Il modello sembra Nesta, ma in realtà Romagnoli devia l’attenzione dall’ex Milan e Lazio: «Macchè. Da piccolo nel Nettuno giocavo a centrocampo. Quindi sognavo di essere Zidane». In difesa ci è finito per merito di Tovalieri: «Nella mia squadra eravamo tutti attaccanti, qualcuno doveva pur giocare, lui mandò me. Avevo nove anni». Con Tovalieri mister, il Doria era per forza nel destino del difensore: «Mi trovo bene qui. Abito a Pieve, che è un paradiso. Ho già marcato qualche presenza, segnato, vinto il derby…». Sul derby di Genova, forse c’è qualche differenza con quello di Roma: «Da noi è più sentito che a Genova. Ma lo stadio fa la differenza durante la partita: a Roma non hai la gente addosso come a Marassi. Per questo è bellissimo vincere».

AVVERSARI CONOSCIUTI E NON – Finora Romagnoli è riuscito a proteggere la porta blucerchiata e a incutere timore agli avversari. Ci sarà pure qualcuno che l’ha intimorito: «Beh, in estate abbiamo sfidato il Manchester con la Roma – dice Romagnoli ai microfoni de “Il Corriere Mercantile” – Uno come Rooney è pazzesco, idem Mata e Welbeck». Anche alla Roma hanno tanti buoni attaccanti: «Li conosco tutti e loro conoscono me. Ce la metterò tutta per fermarli».

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