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Editoriale

Sampdoria, non è il momento di mollare

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Gli errori condannano la Sampdoria di Giampaolo al Mapei Stadium: non è il momento di mollare

La sconfitta con il Sassuolo fa dispiacere non poco,soprattutto perché, come ripetuto più volte, dopo aver battuto squadre come Roma, Milan, Inter e tenuto a bada la Fiorentina, è un peccato cedere il passo a quello che è il Sassuolo più in difficoltà dal punto di vista del gioco e della resa mentale da quando i neroverdi sono in Serie A. Purtroppo sono stati gli errori a condannarci nella sfida al Mapei Stadium, che tra l’altro per i padroni di casa era diventato un tabù che abbiamo aiutato loro a sfatare. Se d’altronde la fortuna ci aveva concesso di passare in vantaggio con una delle deviazioni più incredibili della storia di questa stagione, da qualche parte dovevamo pur restituire il favore. Certo è che il gol del vantaggio di Acerbi è un gol fotocopia di quello realizzato da Gonzalo Rodriguez la scorsa settimana in Sampdoria – Fiorentina: un messaggio chiaro, ossia che il Doria di Giampaolo ha degli eventi problemi dai calci piazzati. Da un lato c’è da dire che se si concedono undici calci d’angolo prima o poi un gol lo prendi, quasi sicuramente: dall’altro lato, però, che sia marcatura o zona (come con la Fiorentina) o che sia marcatura quasi a uomo (come con il Sassuolo), qualcosa manca e qualcosa va fatto.

Detto ciò, un altro aspetto che va decisamente rivisto per la prossima stagione è l’apporto sulla fascia destra. Nel secondo tempo il Sassuolo, da quel lato, è riuscito a infilarsi fin troppo facilmente: il gol del pareggio di Ragusa parte da un’involata rapidissima sull’out di destra, che nei minuti successivi è diventata terra di conquista per i neroverdi. In molte occasioni siamo stati aiutati dalla poca concretezza dei nostri avversari, ma Bereszynski ha sofferto davvero tanto al Mapei: è un peccato, perché l’esterno polacco da quando è arrivato alla Sampdoria ha fatto solo ben parlare di sé, ma qualche limite in fase di copertura ieri l’ha fatto notare. Altresì, però, scambiarlo con Sala non ci aiuterebbe, perché l’esterno ex Hellas Verona non ha dato grande sicurezza in quel ruolo, che non è nemmeno il suo naturale. Il problema dei terzini permane, insomma: quando il Doria riesce a giocare in modo tale che tutta la squadra giri, tale problema riesce a passare in secondo piano, ma quando poi si subiscono gol come quello del pareggio di Ragusa, è inevitabile che il problema venga a galla. È sempre così: vincere nasconde la polvere sotto il tappeto, perdere scoperchia il vaso di Pandora.

La disamina pasquale si chiude con un’analisi della classifica: la sconfitta della Fiorentina era il modo migliore per avvicinarci ancora di più all’ottavo posto, come d’altronde ha sottolineato anche Giampaolo, ma ancor peggio ha permesso al Torino di raggiungerci. Un Torino, che, tra l’altro, non sta sputando sangue per ottenere i suoi ultimi punti, avendo ottenuto una sola vittoria nelle ultime cinque partite. La sfida per l’ottavo posto è sempre più accesa, anche perché la Fiorentina sembra non voler realmente sposare quegli obiettivi che da tempo si vociferano attorno alla società, ossia il raggiungimento della zona Europa: se ciò che dice Silvestre è realizzabile, il Doria potrà dire la sua, ma bisogna partire già dalla prossima gara, quella che chiuderà il discorso salvezza per il Crotone. Dispiace per i pitagorici, ma è arrivato il momento di fermare la sete di punti dei ragazzi di Nicola.

Intanto, buona Pasqua!

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