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Sampdoria-Bologna, il commento tecnico: E bravo Mister!

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Il commento tecnico del mister: la Sampdoria sconfigge i suoi demoni grazie a un Marco Giampaolo ritrovato e a una grande perseveranza nell’atteggiamento tattico

Tre vittorie consecutive per intraprendere un percorso ambizioso, da troppo tempo lontano e a lungo inseguito. La Sampdoria vince con grande sofferenza una partita dal significato simbolico, soprattutto considerando i limiti della squadra di Giampaolo. Eh sì perchè il Doria era quasi riuscito a perdere contro un Bologna in crisi, senza i due difensori centrali titolari (Gastaldello fuori nel riscaldamento e Maietta dopo pochi minuti di gioco) e con un Mattia Destro limitato ad appena un tempo effettivo. Vero che la Samp ha meritato la vittoria e che ha dominato in lungo e in largo la partita. Altrettanto vero che il Bologna ha giocato una gara orribile, totalmente dietro la linea della palla, senza proporre una fase offensiva continua e iniziando a perdere tempo quando la prima frazione di gioco non era nemmeno terminata.

DEMONI – Ma il Doria stava ricadendo nei suoi demoni, nella sua incapacità di far sue delle partite dominate e di scontrarsi inevitabilmente con i limiti caratteriali che ne derivano. Tutto è girato nell’episodio del calcio di rigore, verissimo. Il rigore non c’era, togliamoci subito questo sassolino. Ma, questa volta, la questione è un’altra. È stato Marco Giampaolo a far si che la Sampdoria potesse essere nelle condizioni di giocare tutto il secondo tempo nella metà campo avversaria e fosse in grado, una volta raggiunto il pareggio, di stravincere la partita. Quando dicevo che il mister leggeva male le sostituzioni in corsa e non riusciva ad uscire dalle sue ferree convinzioni avevo ragione. Nelle ultime gare qualcosa è cambiato. Prima di qualche settimana fa, il mister non avrebbe mai inserito Djuricic e Schick senza togliere qualcuno di pari peso offensivo. Invece questa volta c’erano Praet e Djuricic come mezzali, Schick (e prima Fernandes) nella trequarti assieme a Muriel e Quagliarella davanti. Non solo. Anche l’inserimento di Dodô al posto di Regini è stato estremamente positivo perchè ha permesso di attaccare con qualità il lato sinistro, nel primo tempo colpevolmente non sfruttato a causa delle qualità, diciamo, modeste del capitano blucerchiato.

DIFFERENZA – Insomma anche questa volta, come contro il Milan, Giampaolo ha creato in corsa un contesto tecnico-tattico ideale per ottenere il massimo risultato. Questa è la grande differenza rispetto, ad esempio, alle partite interne contro Palermo, Empoli e Udinese. Poi ci vuole il rigore, altrimenti non solo non la vinci ma, probabilmente, nemmeno la pareggi. L’atteggiamento di mister e giocatori è stato premiato, forse quando nessuno più ci credeva. Fortuna? Caso? Io non ci credo.

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