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Schick: «Alla Samp sto alla grande. Il derby? Sono tranquillo»

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Patrik Schick incassa i complimenti eccellenti di Cassano e parla della sua esperienza italiana: «Samp scelta giusta per la mia crescita»

Arrivato nel silenzio e nel mistero, Patrik Schick sta disputando una grande stagione d’esordio in Serie A. La sua stellina brilla sempre di più nella galassia Samp, ma prima dei nove gol in Italia, c’era già chi non aveva dubbi sul suo talento. Antonio Cassano da tempo va in giro dicendo che lei è il più forte giocatore che abbia mai visto alla Samp, ma l’attaccante ceco cerca di ridimensionare il tutto ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: «Devo essere sincero, me lo ha detto di persona (arrossisce, ndr). I primi giorni di ritiro mi osservava, ma non avevo il coraggio di parlargli. Insomma, lui è Cassano… Poi dopo qualche mese mi avvicina e mi fa: ‘Lo sai che sei davvero forte?’».

CRESCITA – Se ne è accorto pure Giampaolo, anche se per convincerlo… «Lui è l’allenatore, lui decide chi gioca. Io devo solo farmi trovare pronto all’uso». Risposta sin troppo diplomatica per un 21enne. Sul discorso titolare-supersub, Schick ha la sua versione: «È chiaro che mi piacerebbe partire più spesso dal primo minuto. Però finché entro e segno, come posso dargli torto?». Sei reti partendo dalla panchina, l’ultima al Pescara sabato scorso: c’è un segreto? «Pensare al gol sin da quando ti scaldi prima di entrare. Il resto viene da sé…». Detta così sembra facile. Ha segnato contro Juve e Roma, le due difese migliori della A… «Mi piace salire di livello quando le sfide si fanno più difficili, è la dote che separa un attaccante normale da un grande attaccante. In Italia i difensori sono migliori che in Repubblica Ceca e il calcio è molto più tattico, oltre che più veloce. Non era scontato ambientarsi subito».

AMBIENTE E CASA – A proposito di Roma, è vero che ha preferito la Samp ai giallorossi in estate? «Avevo diverse offerte, ma qui sapevo che sarei potuto crescere meglio che altrove. Ho fatto la scelta giusta». In spogliatoio lei ha legato soprattutto con Skriniar, Linetty e Bereszynski. Avete creato una bella cricca dell’Est… «Normale (ride, ndr). Vuoi per la lingua, vuoi per l’età e le abitudini, ci siamo trovati subito. E poi abbiamo dovuto conoscere Genova insieme». Come è per un ragazzo di Praga vivere al mare? «Ti cambia tutto. Praga è una capitale, ti offre opportunità che qui non ci sono. Ma quando ti svegli e vedi il mare, beh…». Sua sorella è a Los Angeles, papà e mamma a Praga: Schick non si sente solo? «No, perché c’è Hana, la mia fidanzata che vive con me a Pieve Ligure. Poi ok, la famiglia un po’ mi manca: Kristyna riesco a vederla solo due-­tre volte all’anno. L’ultima è stata a Natale, per fortuna c’è Facebook a mantenerci in contatto».

MODELLI – Torniamo al calcio, contro la Roma ha esultato alla Drogba… «Mi è venuto istintivo. Didier è stato uno dei miei attaccanti preferiti, anche se da piccolo tifavo Manchester United. Prima Beckham, poi Cristiano Ronaldo. Che c’è di meglio?». Le piacerebbe giocare in Premier League un giorno? «Perché no, è il campionato più bello del mondo e soprattutto il più equilibrato. Chissà, ma io ora alla Samp sto da dio». Il gol alla Juve invece le ha fatto conoscere Nedved… «Non lo avevo mai incontrato prima ed è stato emozionante. Mi ha fatto i complimenti, ma non abbiamo parlato di calcio». Dicono che ai calciatori non piaccia parlare di calcio. «Il campo e lo spogliatoio mi bastano (ride). E alla tv guardo solo i big match».

DERBY E FUTURO – Il derby di sabato rientra nella categoria. Emozionato? «So bene che Genoa­-Samp qui è la partita dell’anno. I tifosi non mancano di ricordarcelo. Però io sono tranquillo e non mi spaventa nemmeno sapere che siamo in trasferta. Ci sarà la nostra curva a spingerci». Non sempre bastano i tifosi: è stato votato talento emergente del campionato ceco, ma non è andato a Euro 2016… «Sono arrivato sino alle pre-convocazioni, poi il c.t. Vrba ha preferito gente più esperta. Ci sono rimasto un po’ male, ci speravo, anche perché con il Bohemians avevo giocato una stagione eccezionale. Guardo il lato positivo, mi sono goduto delle belle vacanze». Non prenoti quest’estate! L’aspetta l’Europeo Under 21, dove arriva con uno score impressionante: 9 partite, 10 gol… «Sì, non vedo l’ora. Mi manca giocare una bella rassegna con la maglia del mio Paese, dopo aver fatto tutta la trafila con le selezioni giovanili».

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