Stirpe: «Innamorato di Eder in 20 minuti. Per me non è una sorpresa» - Samp News 24
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2015

Stirpe: «Innamorato di Eder in 20 minuti. Per me non è una sorpresa»

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Dopo il punto con l’Inter, a metà tra orgoglio e rimpianto, la Samp punta il mirino verso Frosinone, prossima trasferta per i blucerchiati.  La squadra gialloblu è una neopromossa, e il tasso tecnico se comparato con quello della Sampdoria è inferiore. Occasione quindi per Zenga per raccogliere l’intera posta e tornare a Genova dall’alto della zona nobile della classifica. Abbiamo sentito in esclusiva il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, per conoscere il suo punto di vista sul match in programma.

 

Presidente che partita sarà Frosinone-Sampdoria?
«Sarà una partita molto difficile. Stiamo per affrontare una delle squadre che sta facendo meglio nel campionato italiano e noi siamo una neopromossa. Sarà una partita ad alto rischio per noi».

Torniamo indietro di qualche anno. Lei acquistò dall’Empoli, nel gennaio del 2008, una giovane seconda punta che qualche anno dopo sarebbe diventata la seconda punta più decisiva del campionato di serie A oltre che titolare nella nazionale italiana. Quando lei fece firmare un contratto a Martins Eder si sarebbe aspettato uno scenario del genere?
«Le devo dire la verità. Si. Per me quello che sta facendo vedere Eder adesso non è una sorpresa. Per Eder ho avuto un colpo di fulmine il primo giorno in cui lo vidi giocare. Era un’amichevole d’agosto.  Era d’uso per noi fare sempre un’amichevole estiva con l’Empoli, società con cui abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto.  Quell’anno l’Empoli giocava in serie A e il mio Frosinone militava in serie B. In quella partita Eder entrò a venti minuti dalla fine. Segnò subito un gol.  La sua prestazione fu l’unica cosa che mi rimase impressa di quella partita. Capii che avrei dovuto trovare il modo di portarlo a Frosinone. Appena mi si presentò l’occasione a gennaio non me la lasciai sfuggire. Sul giocatore abbiamo investito molto, ma perché valeva la pena investire su di lui. I risultati sono sotto gli occhi di tutti».

E che ricordi ha dell’Eder fuori dal campo di gioco?
«Ha lasciato il segno anche dal punto di vista personale a Frosinone. Quando gli dissi che avrei esercitato il diritto di riscatto sulla metà del suo cartellino gli chiesi se avrebbe gradito l’ipotesi. Lui affermò di trovarsi bene con noi e che avrebbe continuato volentieri. Fece un altro anno a Frosinone e lo consacrammo definitivamente».

 

Non solo Eder può essere collocabile a Frosinone. Angelo Palombo, pur non avendo mai vestito la maglia gialloblù, è di Ferentino a dieci chilometri da Frosinone. Che rapporti ha o ha avuto con il capitano della Sampdoria?
«Gli unici rapporti che ho avuto con la famiglia Palombo sono stati con il padre di Angelo, con cui, per un fatto di impianti sportivi, vado molto d’accordo. Per quanto riguarda suo figlio so che ci è sempre vicino ma non ho mai avuto contatti con lui personalmente. Ma lo saluterò molto volentieri».

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