SXIX - De Silvestri: «Gruppo unito. Contenti di ripartire da Mihajlovic» - Samp News 24
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2014

SXIX – De Silvestri: «Gruppo unito. Contenti di ripartire da Mihajlovic»

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Lorenzo De Silvestri è ormai una delle colonne della Samp ed è pronto alla sua terza stagione con la Samp, l’ottava nella massima serie: «Sto invecchiando velocemente… qualcosa è cambiato in questo tempo. Sono meno spensierato: quando ho iniziato nella Lazio, non dico che entravo così come mi veniva, però certamente mi facevo meno schemi. Adesso invece seguo una serie di fasi preparatorie, mentali e fisiche, delle quali sono convinto e alle quali non potrei rinunciare. Mi accorgo anche di esser passato dall’altra parte della panca dello spogliatoio, dove siede chi deve dare l’esempio».

LA NUOVA SERIE A – Ci si chiede se sarà il solito campionato, con cinque squadre a contendersi il titolo e le altre a lottare per qualcosa di diverso: «Penso di sì. Anche se è lottare è durissimo. Per fare due esempi recenti, ricordo Palermo e Catania che sono retrocesse dopo aver sfiorato l’Europa. Una grande differenza, tra quelli che lottano, la fa la concentrazione. Sembra una frase trita e ritrita, ma è la verità – conferma De Silvestri ai microfoni de “Il Secolo XIX” -. Davanti invece c’è la grande curiosità di vedere come reagirà la Juve alla perdita di Conte. Con lui ha sbaragliato il campo e centrato scudetti e record: vediamo».

DIETRO AGLI ALTRI – Una Serie A che continua probabilmente il suo inseguimento agli altri campionati, come Premier League, Liga e Bundesliga: «In questo periodo storico siamo dietro. Come siamo stati davanti diciamo fino al Mondiale ’90 o poco dopo. Adesso gli altri campionati sono più seguiti, anche perché hanno trasformato la partita in un evento sportivo che caratterizza l’intera giornata. In Italia ancora no. In ogni caso anche se la Serie A è un po’ bistrattata a livello di critica, penso che come sempre farà la sua bella figura».

NUOVA ITALIA – Una novità c’è anche ai vertici, perché si riparte con Conte ct e Tavecchio presidente federale: «Conte ct secondo è la scelta più logica e giusta. Per quanto riguarda la presidenza, ritengo che se ne sia parlato troppo, anche se capisco che le dimissioni di Prandelli e Conte abbiano creato un caso. Per me, da giocatore, è importante il campo, la partita, la realtà della mia squadra. Per il resto, a livello di politiche federali, l’importante è che sia rispettata la nostra dignità e le nostre regole. Lì entra in gioco la qualità e il valore del presidente. Ho visto che Chiellini e De Rossi hanno preso una posizione più netta, ma loro hanno una grande carriera alle spalle e tanti anni di nazionale. A me non è che non interessi, ma non mi va… per me è importante la Sampdoria».

NUOVA SAMP – Novità anche per la Samp, visto che sono cambiati proprietà e obiettivi: «A livello personale, il mio obiettivo è sempre quello di migliorare, anche se poi magari non ci si riesce. Un punto in più in classifica, un gol o un assist in più, una presenza in più. Per il resto Ferrero ha portato un ottimismo e un entusiasmo che ci ha trasmesso consapevolezza nei nostri mezzi. Ci ha fatto sentire subito giocatori importanti – commenta il terzino della Samp, 26 anni -. Un anno fa non era così. Poi ci vorranno anche i risultati e l’equilibrio, da parte di tutti, nei giudizi e nelle aspettative. Con i giovani ad esempio. Qui in Italia spesso e volentieri siamo troppo trancianti».

RIPARTENZA SOLIDA – Ora non si parla più di salvezza tranquilla, ma addirittura di Europa. Tanta effervescenza, ma anche molta responsabilità: «Sì, ed è giusto così. Ce le dobbiamo prendere. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità nel proprio ambito: le nostre sono sul campo. Ripartiamo subito da Mihajlovic, stavolta sin dall’inizio». Ci si chiede cosa farebbe De Silvestri se fosse un tifoso Samp: «Andrei allo stadio a tifare per 90′ e mi sentire sicuro della risposta dei giocatori riguardo l’impegno e la serietà. Anche questa sembra una banalità, ma per me non lo è. Si parte da una base solida, fatta di persone per bene. Un allentore e uno staff preparati, un gruppo di giocatori che lavora. Non ci sono matti nello spogliatoio, ma persone che vogliono il bene della Samp».

GRUPPO FIDATO – Infine, il gruppo. Che è rimasto quasi lo stesso e che è stato bravo a isolarsi dall’ottovolante emozionale che ha causato l’addio di Garrone e il passaggio a Ferrero: «Il nocciolo è rimasto. So che nei momenti di difficoltà e anche in quelli belli, quando nello spogliatoio alzerò lo sguardo, incrocerò gli occhi di compagni che hanno combattuto con me tante battaglie. So che mi possono aiutare e so che io posso fare altrettanto con loro».

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