Pagelle Samp-Inter 1-1: Pereira mostruoso, Éder di sacrificio - Samp News 24
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2015

Pagelle Samp-Inter 1-1: Pereira mostruoso, Éder di sacrificio

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Viviano 6 – Se escludiamo il gol e un’ottima parata su Palacio, di interventi non ne deve fare tanti. L’Inter butta palle in mezzo, lui fa fare ai difensori e poi è attento su quel che succede in area di rigore.

Pedro Pereira 7.5 – Sempre sicuri che sia un classe ’98? Controllerei la carta d’identità, perché per fare certe giocate ci vuole una grande personalità. Perisic non è nel suo migliore momento di forma, ma l’unica volta che il portoghese lo molla fa gol. E poi il cross dell’1-0 dimostra che il ragazzo, col tempo, potrà solo che migliorare anche in fase offensiva.

Moisander 6 – Meglio che a Bergamo, non c’è dubbio. Tuttavia, ciò che sembra mancare è un po’ di personalità nel gestire la difesa: a volte pare più intraprendente il suo compagno di reparto che lui. E il Zuka, in Champions, non ha mai giocato.

Zukanovic 6.5 – Gran partita del bosniaco, che dopo Dzeko chiude anche Icardi. Un solo rimpianto, ovvero l’azione del gol: il capitano nerazzurro riesce ad aprirsi un varco e mette in mezzo. Invece che seguire Perisic solo in mezzo all’area, il numero 87 tenta vanamente di alzare la mano, ma il fuorigioco non c’è. Un vero peccato, perché per il resto è stato impeccabile.

Mesbah 6 – Le disattenzioni difensive rimangono un marchio di fabbrica dell’algerino, che al 29′ rischia di mandare tutto all’aria con un fuorigioco sbagliato sulla migliore occasione ospite del primo tempo. I pochi spunti offensivi lo salvano: su uno di questi, Muriel sfiora l’1-0 di testa. Dalle parti di Borgo Pila, comunque, un occhio al mercato forse è da buttare: gli interpreti mancano in questo ruolo.

Barreto 6 – Il suo compito è fermare ogni contropiede nerazzurro. In realtà, non sono poi così tanti, ma quando c’è da metter giù qualcuno è lì. Un lavoro ingrato, ma qualcuno se ne dovrà pur occupare.

Fernando 6.5 – Deve giocarsela contro Felipe Melo: a differenza del mediano dell’Inter dispone di più qualità, ma il compito del 7 blucerchiato è quello di fare da perno in uno strano 4-1-4-1 con cui la Samp si posiziona in fase di difesa. Lui comunque fa il suo e riesce a tenere Melo non solo da punto di vista sportivo, ma anche su quello psicologico (dal 41′ s.t. Ivan s.v. – Entra per rinforzare il fortino blucerchiato contro l’assedio finale: mission accomplished).

Soriano 6.5 – Ripartenza palla al piede in dribbling, tra i top 3 della Serie A. Anche oggi a un certo punto inscena uno slalom speciale tra le maglie dell’Inter. La fascia non sembra pesargli, la posizione di mezzala neanche. Se continua così, Euro 2016 non sarà un premio, ma un obbligo.

Correa 5.5 – Dicono che la storia non si faccia con i “se” e con i “ma”. Invece ogni tanto può capitare. Quella congiunzione enorme cambia la visione sulla prova dell’argentino, perché il gol mangiato – anzi, divorato – al minuto 39 non può che condizionare la sua valutazione. Un peccato, perché in fondo la sua prova da trequartista esterno è stata la prima pienamente sufficiente tra quelle disputate da titolare. Un infortunio lo toglie di mezzo: speriamo non sia nulla di grave (dal 10′ s.t. Palombo 5.5 – Ottenuto il vantaggio, l’obiettivo di Zenga è quello di tenerlo il più stretto possibile. Forse sarebbe stato meglio Carbonero per non rischiare di chiudersi a riccio contro una squadra che non aspettava altro. Fatto sta che l’ingresso di Palombo fa abbassare il baricentro della Samp, forse anche troppo).

Éder 6.5 – Era da tempo che non si vedeva l’italo-brasiliano sulla linea dei centrocampisti a difendere, abitudine maturata sotto la gestione Mihajlovic. Lui però non dimentica le vecchie maniere e sfiora persino il gol in un paio di circostanze. Quando al minuto 92 chiude Perisic in area di rigore dopo rincorsa di 50 metri, è da rimarcare quanto il suo lavoro oscuro sia fondamentale per questa squadra.

Muriel 6.5 – Il terzo gol in campionato serve a riscattare le ultime prove, onestamente negative. La posizione di prima punta non sembra stargli bene addosso, ma lui decide di cucirsela meglio addosso. Se Zenga lo lascia come unico riferimento avanzato in fase di non-possesso, lui cerca il dialogo continuo con i suoi compagni. Il colombiano sfrutta le sue incredibili accelerazioni per far venire il mal di testa a Medel. Peccato per il 2-0 mancato: avrebbe chiuso la gara (dal 31′ s.t. Cassano 5.5 – Il solito quarto d’ora finale per cercare varchi e far rinascere un gioco che si è fermato dopo il vantaggio. Abbandonato al suo destino, non può far molto).

Inter (4-3-3):
Handanovic 6; Santon 5.5 (dal 43′ Llajic s.v.), Medel 5, Murillo 6.5, Alex Telles 6; Guarin 5.5, Felipe Melo 6, Kondogbia 6 (dal 17′ s.t. Biabiany 5); Perisic 6, Icardi 6, Palacio 5.5 (dal 25′ s.t. Manaj 5.5).

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