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30 anni e non sentirli: 1986, finale di ritorno di Coppa Italia, Cerezo condanna la Samp

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Sette giorni dopo, il 14 giugno 1986, si gioca il ritorno di Coppa Italia tra Roma e Sampdoria. Le due squadre sempre orfane dei Nazionali si presentano sul terreno di gioco con il vantaggio dei blucerchiati, usciti vittoriosi dal confronto di andata. Bersellini non cambia nulla, se non Fiondella in campo dal primo minuto e Lorenzo in panchina. Davanti sempre Mancini con Matteoli. Dietro sempre Mannini, Galia, Paria e Pellegrini. Eriksson toglie Impallomeni e inserisce Pruzzo, come cambio rispetto alla gara di andata. 

 

La finale di ritorno vedere un capovolgimento di fronti, se la Sampdoria aveva spinto forte nel match di andata, ora è la Roma a fare la partita. Inizia subito Oddi a cercare di servire Righetti, ma il giallorosso realizza una conclusione fiacca che non impensierisce Bordon. Al 32′ la Roma ci riprova con Desideri che serve Graziani, ma è Fiondella questa volta a salvare la porta blucerchiata. La squadra di Eriksson continua la sua ricerca del gol, di nuovo Desideri, il più pericoloso, serve Tovalieri ma Pellegrini devia in corner la conclusione. L’azione del primo gol giallorosso nasce da Giannini che serve Tovalieri, il giallorosso si invola in area ma viene steso da Mannini. Fischio, calcio di rigore. Sul dischetto va proprio Desideri che batte Bordon. Fine primo tempo e squadre negli spogliatoi. 

 

La Sampdoria prova ad entrare in campo con nuova linfa, la prima occasione al quarto minuto di gioco della ripresa la ottiene Mancini imbeccato da Matteoli, anticipato però da Lucci. Al 13′ pericoloso contropiede della Roma con Di Carlo che si vede deviare in corner il tiro, Tovalieri fallisce nuovamente il gol al 25′ minuto. Dopo la mezz’ora di gioco è la Sampdoria a fare la gara: Mancini e Lorenzo, subentrato a Fiondella,  cercano di trovare la via del gol ma Gregori nega la rete. Graziani e Pellegrini decidono di arrivare a regolare i conti a spintoni ed è Ciccio a perdere la pazienza e a scaraventare a terra Luca: l’arbitro estrae il cartellino rosso e Graziani deve lasciare il campo. La difesa della Roma non cede alle successive incursioni della Sampdoria in favore numerico, anzi risponde colpo su colpo: al 86′ entra Toninho Cerezo. La sia situazione è particolare, ha già salutato la Roma con la quale è arrivata al divorzio e ha già la prossima destinazione scritta sul contratto: Genova, sponda blucerchiata. Tu quoque Toninho, si potrebbe dire a questo punto. Infatti è proprio il talento di Cerezo a decretare la vittoria della Coppa Italia per i giallorossi. In tre minuti riesce a segnare la rete della vittoria, Impallomeni, entrato al posto di Pruzzo, effettua un traversone preciso per la testa di Toninho che appostato non fallisce il colpo della vittoria alle spalle di Bordon. Beffa finale per la Sampdoria che vede sfumare la Coppa Italia, risultato che, se conseguito,  avrebbe potuto sollevare una stagione terribile a combattere per non retrocedere. Bersellini saluta e chiude così la sua parentesi alla Sampdoria, Paolo Mantovani ha già scelto il suo nuovo allenatore Vujadin Boskov e i blucerchiati si preparano al calciomercato con voglia di investire per rafforzare la squadra e disputare una stagione migliore di quella appena conclusasi. Ma questa è un’atra storia e la racconteremo un’altra volta. 

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