400 candeline per Angelo Palombo - Samp News 24
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2014

400 candeline per Angelo Palombo

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Ci ha provato ad allontanarsi dalla Sampdoria, ma il richiamo di Genova e della sua gente è stato più forte che mai. Angelo Palombo domenica contro il Livorno raggiungerà il traguardo storico delle 400 presenze con la maglia doriana, cifra da record nel calcio di oggi. Davanti a lui, solo i più grandi della storia della Sampdoria: Moreno Mannini, Pietro Vierchowod e Roberto Mancini.

«Non so ancora se giocherò, ma se dovessi scendere in campo anche solo per un minuto raggiungerei un obiettivo che per me, fino a un anno e mezzo fa, sembrava un sogno lontano. Festeggiare a Marassi sarà un’emozione grandissima, davanti ai miei tifosi, alla mia gente. Perché è solo qui che mi sento a casa», racconta il numero 17 a Tuttosport.

11 anni e mezzo alla Sampdoria fatti non solo di bei momenti ma anche di sofferenza, che ha portato alla temporanea separazione che tutti i tifosi ricordano molto bene. Ma come in tutti i racconti più belli, l’amore ha trionfato e Angelo ha riconquistato la sua Genova: «Ho voluto tenere duro e ho seguito quello che mi diceva il cuore, anche se sapevo a cosa sarei potuto andare incontro. Alla fine ho avuto ragione io perché sapevo di poter dare ancora qualcosa per questa maglia e non mi sono arreso, anche se in alcuni momenti è stata dura».

Tuttavia, il ricordo del periodo da fuorirosa è ancora vivo: fortunatamente, con il tempo, il centrocampista ha imparato a vedere la situazione sotto una luce diversa: «Ripensando ad alcune situazioni mi viene quasi da sorridere». L’arrivo di Rossi, in questo senso, è stato determinante: «E lo ringrazierò sempre perché non importa se venivo schierato difensore o centrocampista, in quel momento mi ha ridato la vita e mi dispiace per come siano andate poi le cose».

Prossimo avversario, come detto, il Livorno. Sulla panchina dei labronici ci sarà un tecnico non come tutti gli altri: Domenico Di Carlo, l’ex della retrocessione, in un primo momento ritenuto come il più grande responsabile della disfatta del 2011 da parte dei tifosi. «Di Carlo non ha colpe di quella retrocessione, quell’anno andò tutto storto e ci furono tanti fattori che contribuirono alla caduta in serie B. Se non fosse stato esonerato sarebbe andata in maniera diversa? Non lo so, non abbiamo la controprova».

Un allenatore che Palombo e i tifosi difficilmente dimenticheranno, per ragioni ben più piacevoli, è senza dubbio Walter Novellino: «Mi bacchettava spesso e durante gli allenamenti pensavo che fosse un po’ “pesante”, ma negli anni ho capito che aveva ragione lui e che cercava solo di farci migliorare. Voleva il mio bene, gli sarò sempre riconoscente». Anche se a livello puramente professionale e non affettivo, il primo della lista del numero 17 (e, va detto, anche di tanti ex blucerchiati del tempo) è Walter Mazzarri: «Mi ha responsabilizzato, facendomi diventare il punto di riferimento del gioco della squadra. In questo ruolo ho avuto le mie migliori soddisfazioni».

Il presente parla serbo però. Anche Sinisa Mihajlovic sta dando tantissimo alla causa doriana: «Lo conoscevo come uomo e immaginavo fosse anche un ottimo allenatore, per cui non sono rimasto sorpreso. Ma quello che sta facendo con la Sampdoria è sotto gli occhi di tutti. E tra l’altro tutte le volte che battiamo una punizione non ci prende nemmeno in giro…». Impossibile, a questo punto,non fare un riferimento a Manolo Gabbiadini e al suo potente sinistro: «Manolo ha un ottimo tiro però credo che Sinisa abbia una dote naturale. Possiamo stare anche tutto il giorno a provare, ma non tireremo mai le punizioni come lui».

E poi, in chiusura, è l’ora del walzer dei ricordi: la promozione in Serie A con Novellino, la finale di Coppa Italia con Mazzarri e il quarto posto con Delneri le più grandi emozioni della carriera; Cassano il più forte compagno di squadra mai avuto. La salvezza il primo obiettivo e far crescere i giovani subito dopo. Mancini e le sue presenze un traguardo irraggiungibile. E poi, un ringraziamento dal cuore: «La famiglia Garrone. E in particolar modo vorrei ricordare la grande figura di papà Riccardo che mi è stato vicino nei momenti di maggior difficoltà. La sua scomparsa è stata una grave perdita per tutta la Sampdoria. Credo però che Edoardo stia facendo un grande lavoro e la società sia in ottime mani».

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