Galdi: «La vittoria con la Juve Stabia non dev'essere un caso isolato. Rosa? La dirigenza è riuscita ad assortirla male. E sul duo Foti-Gregucci...» - ESCLUSIVA - Samp News 24
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Galdi: «La vittoria con la Juve Stabia non dev’essere un caso isolato. Rosa? La dirigenza è riuscita ad assortirla male. E sul duo Foti-Gregucci…» – ESCLUSIVA

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Simone Galdi, giornalista e commentatore televisivo di Telenord, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni dell’attuale momentale blucerchiato e di tanto altro

Simone Galdi, giornalista e commentatore televisivo di Telenord, ha affrontato in esclusiva ai nostri microfoni l’attuale momento della Sampdoria alle prese con l’imminente trasferta del Picco contro lo Spezia e tanto altro. Le sue parole:

LE DICHIARAZIONI DI GALDI

Prima vittoria della gestione Foti-Gregucci contro la Juve Stabia e tre punti importanti per la classifica. Come analizzi questo risultato?

«Vittoria molto importante, ma non deve essere un caso isolato. Contro la Juve Stabia si sono viste caratteristiche finora inedite: lotta, capacità di soffrire, generosità. A tutto questo si è aggiunto un briciolo di fortuna, perché storicamente il Var non ha mai favorito la Sampdoria, anzi. Per una volta è andata bene anche con la revisione arbitrale, il rigore c’era tutto, dunque tre punti basilari per provare a fare, da qui in avanti, un campionato più dignitoso».

Quali pensi siano stati gli errori compiuti dalla società nella costruzione dell’attuale rosa?

«Era difficile assortire così male una rosa di Serie B, ma la dirigenza ci è riuscita. Mancano almeno una punta, un regista, nell’attesa del ritorno di Altare un difensore centrale e anche un portiere. Stimo Ghidotti, ma credo che avere lui titolare e Coucke riserva sia un grosso rischio, per le pessime prestazioni del belga».

Il nuovo staff è stato chiamato per invertire la rotta e risalire la china dopo l’avvio disastroso. Cosa ne pensi del duo Foti-Gregucci e quali sono le tue sensazioni?

«Foti e Gregucci, assieme a Pozzi, hanno accettato una missione molto difficile, sicuramente consapevoli delle tante criticità che avrebbero incontrato. Ma forse nemmeno loro potevano immaginare lo stato di profonda depressione dell’ambiente Samp, trascinato verso il basso dai risultati e dalle prestazioni della gestione Donati. La colpa non era interamente del vecchio allenatore, così come non lo può essere del tandem attuale: le responsabilità principali sono della proprietà Tey-Manfredi».

Domenica i blucerchiati affronteranno lo Spezia al Picco nella 14a giornata. Può essere la partita della svolta?

«Resterei molto cauto ed eviterei di parlare di “partite della svolta”: la Serie B è un campionato davvero altalenante, la svolta si ottiene solo con la continuità sul medio periodo. Inoltre lo Spezia ha una squadra con valori, ha estromesso i blucerchiati dalla Coppa Italia ai rigori e si è giocata la carta del cambio di allenatore. Se per svolta si intende “accchiappare la posta piena”, questa può avvenire sia per il Doria che per le Aquile».

Cherubini e Coda si sono confermati essenziali per la manovra d’attacco blucerchiati e ora con il ritrovo di Pafundi le cose possono sistemarsi. Cosa ne pensi?

«Cherubini non mi ha fatto una buona impressione da seconda punta, per quel ruolo è molto più tagliato Pafundi. Il numero 10 blucerchiato può agire da esterno destro, l’ha fatto bene contro la Juve Stabia, con applicazione e sacrificio. Alla Samp servono tutti e tre: Coda è imprescindibile, Pafundi il più talentuoso, Cherubini il più dinamico. Se uno solo viene a mancare, se ne sente la mancanza».

Quali possibilità ci sono per questa squadra in cadetteria?

«Per la rosa attuale, solo una salvezza molto sofferta. Non esiste altro traguardo che possa tagliare, strutturata male com’è in questo momento. Con forti interventi sul mercato di gennaio, può esserci qualche speranza di soffrire meno: ma sempre di salvezza bisogna parlare. La Samp è rimasta ultima per parecchie giornate, la quota salvezza sarà tra i 43 e i 46 punti: un’enormità il gap da colmare, allo stato attuale».

Saliamo di categoria e ci soffermiamo in Serie A. Un tuo parere sulla lotta scudetto e sull’andamento in campionato

«La lotta scudetto è avvincente come non lo era da tanto tempo. La vittoria del Milan nel derby, le lune storte di Inter e Napoli, la crescita della Roma con Gasperini: sono tutti ingredienti per una corsa al titolo come non si ricordava da anni. Occhio al Bologna: la formazione di Italiano gioca bene ed è meritatamente a tre punti dalla vetta. Guardando in basso, credo che la classifica attuale non rispecchi i valori di alcune formazioni: Fiorentina e Genoa hanno mezzi maggiori di alcune squadre che le precedono».

Tema salvezza, il Cagliari di Pisacane sta attraversando un periodo complesso. I rossoblù possono dire la loro?

«Per il Cagliari sarà fondamentale ritrovare presto la vittoria, che manca da troppo tempo. Finora Pisacane non è stato messo davvero in discussione, ma questa astinenza dai tre punti non può durare ancora a lungo. I valori il Cagliari li ha, deve ritrovare compattezza e lucidità nei momenti decisivi delle gare».

Capitolo Nazionale, l’Italia affronterà l’Irlanda del Nord nella semifinale dei playoff a fine marzo. Sensazioni?

«Inutile girarci attorno, perdere il treno mondiale per la terza volta di fila sarebbe un’umiliazione cocente per i tifosi degli Azzurri, ma soprattutto per l’intero movimento calcistico italiano. L’Irlanda del Nord, come il Galles, non è più una squadra materasso da tanti anni, vanta molti giocatori di Premier League e un assetto collaudato. E poi c’è il precedente del 1958 a loro favore. Ci vuole cautela ma anche coraggio: gli spareggi si vincono spesso sui nervi, quello mondiale non farà eccezione. Certo non sarà semplice per Gattuso: superato l’ostacolo irlandese, ci sarà comunque una finale fuori casa da vincere, in Bosnia o in Galles: non serve appellarsi al passato glorioso, bisogna meritare sul campo il pass per il Nord America».

Si ringrazia Simone Galdi per la gentilezza e disponibilità mostrate nel corso di questa intervista.

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