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Albisetti: «Bond difficile. Sul futuro della Sampdoria…»

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Albisetti, esperto di finanzia ed ex dirigente della Banca Mondiale, ha fatto il punto sulla situazione della Sampdoria

Roberto Albisetti, ex dirigente della Banca Mondiale ed esperto di finanzia, ha cercato di far chiarezza su quelli che sono gli scenari della situazione della Sampdoria nei prossimi 15 giorni. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Telenord.

BOND«Secondo me non può succedere che si realizzi l’opzione del prestito convertibile, è molto difficile che si trovino in 15 giorni gli investitori che non si sono trovati in tre anni. È un pochino più probabile che in assenza di accordo con i creditori l’esperto presenti al giudice una relazione che porti la Sampdoria all’inizio del processo di liquidazione, oppure può succedere che in un momento di assunzione di responsabilità si riesca a trovare un accordo per un aumento di capitale da parte di qualcun altro che non sia Ferrero, che apparentemente non ne ha le risorse».

LAZARD«I consulenti ai quali si è affidata inizialmente la dirigenza per trovare dei compratori, leggi Lazard o altri, sono stati un fallimento. Quello che potevano fare di diverso gli amministratori, i consigli di amministrazione, non solo l’ultimo, era di allertare sull’aggravamento della situazione economico-finanziario della società. Fra il 2018 e il 2020 la Sampdoria ha chiuso il bilancio con 51-52 milioni di perdite, poi ce ne sono stati altri 24 milioni nel 2021 e altrettanti sono attesi per il 2022. Visto il bilancio 2021, c’era la possibilità per il consiglio di amministrazione di far scattare le allerte come previsto dal nuovo codice di crisi e insolvenza delle imprese, ex legge fallimentare».

GIUDICE«Nel momento in cui la Sampdoria dovesse entrare nel processo di liquidazione ci sarebbe uno spossessamento della proprietà attuale. Questo inizierebbe nel momento in cui il giudice nomina un curatore fallimentare e comporterebbe un serio rischio di perdita del titolo sportivo. Invece, nel codice della crisi ci sono delle clausole che danno particolare potere agli amministratori. Sulla base di questo gli amministratori della Sampdoria hanno preso l’iniziativa, per me un po’ tardiva, di chiamare la composizione negoziata tre-quattro mesi fa. Lo stesso codice permette ulteriori iniziative, tra cui quella, se il piano di ristrutturazione lo prevede, di fare aumenti di capitali non necessariamente con i soci esistenti».

LEGGE«In questo momento, a mio avviso, i soggetti che hanno in mano l’iniziativa sono gli amministratori della Sampdoria di concerto con i creditori. Quindi, se con l’aiuto del mediatore gli amministratori presentano un piano che abbia possibilità di successo, ossia che abbia avuto un’accettazione preliminare da parte dei creditori, e hanno la possibilità di presentare qualcuno che è disposto a fare l’aumento di capitale è probabile che possano andare dal giudice e accorciare i tempi e togliere il diritto d’opzione all’aumento di capitale dell’azionista di riferimento. Probabilmente in questo modo assemblee straordinarie non ce ne sarebbero. Togliere invece  il diritto d’opzione all’aumento del capitale al socio di maggioranza al di fuori della procedura di crisi concertata con il tribunale non sarebbe possibile. Ci tengo a sottolineare però che sono stato fuori Italia fino ad un anno fa e che la nuova legge fallimentare me la sono studiata negli ultimi mesi».

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