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Allegri: «Abbiamo aggredito subito la Sampdoria»

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La Sampdoria perde malamente a Torino contro la Juventus, due gol per tempo per i bianconeri che portano la firma di Mandzukic, Chiellini con una doppietta e Pjanic. Per i blucerchiati la sola luce Schick in tantissime ombre in questo match: Giampaolo dovrà mettere mano alla squadra se vorrà vedere una prestazione diversa contro l’Inter a Marassi.

 

Intervenuto ai microfoni di SkySport al termine del match Allegri commenta il match vinto, dominando, tra le mura di casa: «Anche altre volte abbiamo iniziato con tanta cattiveria, oggi era importante aggredire la Sampdoria che aveva giocato una partita importante contro il Genoa nel Derby. Oggi c’è stata la responsabilità di tutti nel voler portare a casa un risultato importante. Pjanic ha grande dimestichezza con il pallone, ha fatto una buona partita e può tranquillamente giocare in quella posizione. Sono contento per Mandzukic, è un po’ tanto testone a volte un po’ triste ma non deve esserlo, Higuain ha fatto una bella partita a livello tecnico e di controllo dei palloni, il gol tornerà a farlo. Davanti hanno lavorato bene, a livello offensivo si sono dati grande disponibilità ad alternarsi nel giocare con la squadra, credo che sia un bellissimo segnale. Marchisio ha fatto una bella partita di rientro c’è da essere contenti. Neto ha fatto uscite importanti e sono contento di questo.

 

Marchisio sicuramente, come posizione e intelligenza tattica, è quello che davanti alla difesa gioca meglio di tutti. Il gioco di squadra si sviluppa bene se la palla va veloce, quando rallentiamo i ritmi rischiamo di peccare di superficialità e dare più occasioni agli avversari di prenderla. Sabato a Milano la Juventus ha fatto una buona partita, quando parlo di intensità di gioco parlo non di pressare e picchiare ma far circolare velocemente il pallone. Ora il Napoli alle porte, qualcosa da cambiare? Va aggiunto sempre un qualcosa di più di qualità nel gioco, avere un po’ più di calma e pazienza. Il pallone va sempre tenuto anche quando non si riesce a sfondare, non sarà sicuramente quella la partita dello scudetto. Le partite di andata non sono mai decisive quanto quelle di ritorno».

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