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Alvarez a 360°: «Stiamo uscendo da un momento difficile. Ferrero…»

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Dopo mesi lontano dal campo, Ricky Alvarez ha archiviato la sfortunata avventura al Sunderland ricominciando una nuova vita a Genova, sponda blucerchiata. Qui, il trequartista argentino sta ritrovando minuti e fiducia con Montella, cose che mancavano ormai da troppo tempo: «Dal primo giorno qui ho lavorato con un solo pensiero in testa, farmi trovare pronto quando il mister avrebbe avuto bisogno di me. Credo di essere riuscito a cogliere l’opportunità che mi è stata data».

Le prestazioni ci sono, gli assist sono arrivati, ma ci vuole ancora qualcosa per rivedere l’Alvarez dei Mondiali con la Nazionale argentina: «Altre partite, continuità. E ovviamente il gol. Ma è una cosa che arriverà soltanto giocando – spiega in un’intervista a La Repubblica perché giocando uno trova sempre più fiducia in se stesso».

Sempre in campo da quando è arrivato, tranne contro il Torino, il numero 25 blucerchiato sta ritrovando la condizione fisica. Da vero professionista, arriva a Bogliasco sempre mezz’ora prima degli allenamenti e va via mezz’ora dopo gli altri: «Devo curare al massimo il mio fisico, soprattutto dopo che ho avuto qualche infortunio in carriera. Non posso più permettermi di arrivare dieci minuti prima dell’allenamento».

A bagarre ancora in corso tra Inter e Sunderland, la proprietà del suo cartellino rimane un’incognita: «Non è una bella situazione, ma in generale noi giocatori siamo abituati a non conoscere al cento per cento il nostro futuro. Io so solo che se gioco bene qui la Sampdoria mi potrà fare un contratto “vero”, il resto purtroppo non dipende da me. Io vorrei rimanere qui – continua – lo spogliatoio mi ha accolto benissimo e in città mi sono trovato a mio agio. Vivo con la mia compagna e con nostro figlio di dieci mesi, abbiamo trovato un appartamento in Albaro comodo soprattutto per il bimbo. Stiamo bene».

Ora ha trovato la tranquillità, ma gli ultimi sei mesi della sua vita non sono stati una passeggiata: «Stare fuori dal calcio non per tua volontà  è una cosa che non auguro a nessun calciatore. Ho chiesto di allenarmi con la mia vecchia squadra in Argentina, il Velez, ma non potrà mai essere la stessa cosa. Però quel periodo mi ha aiutato molto».

Periodo negativo per i risultati ottenuti dalla Sampdoria, e alla vigilia della scorsa partita si è arrivati addirittura ad un confronto tra tifosi e giocatori: «Un incontro come tanti nel calcio, in questo momento dobbiamo stare tutti uniti. Se poi ripeteremo partite come contro il Frosinone non ci sarà nemmeno bisogno di confronti perché parleranno i fatti. Stiamo uscendo da un momento difficile attraverso il lavoro, abbiamo ritrovato fiducia e se continuiamo così i risultati arriveranno».

Un’ultima battuta sul presidente Ferrero: «Beh, non si può dire che sia il tipico presidente di un club di calcio, ma rispetto ad altri sicuramente ci sta molto vicino, ci ascolta e sta attento alle nostre esigenze».

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