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Torreira: «Ho lavorato con uno psicologo. Vado avanti per mia madre»

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Lucas Torreira, ex centrocampista della Sampdoria, ha parlato del suo recente passato tra la perdita della madre, Inghilterra e Spagna

L’ex regista della Sampdoria, Lucas Torreira, ha parlato a El Otro Partido, soffermandosi sul suo recente passato tra Atletico Madrid e Arsenal e sulla morte della madre. Le sue dichiarazioni.

PSICOLOGO – «Un anno fa lavoravo con uno psicologo in Spagna perché, nel secondo anno all’Arsenal, giocavo pochissimo. È stato difficile per me accettarlo davvero perché la mia vita dipende dal calcio e quando non gioco non mi diverto molto, sono di pessimo umore e succedono molte cose. Ecco perché ho iniziato con lui e lui mi stava dando una mano sull’argomento. Molti anni fa mi dicevano “ma come vai da uno psicologo, sei matto?” E oggi è molto importante, soprattutto per quelli di noi che vivono molte situazioni in termini di lontananza dalla propria famiglia».

MORTE MADRE – «Volevo restare a Fray Bentos con la mia famiglia. Avevo pochissima voglia di tornare in Spagna perché dovevo restare lì da solo. Fortunatamente uno dei miei fratelli è partito con me, ma io volevo stare qui, con mio padre, perché era quello che soffriva di più e quello più ferito da tutta questa situazione».

PADRE – «Era sempre con mia madre, andavano dappertutto insieme e oggi vederlo da solo è un colpo durissimo che facciamo fatica a reggere, cerchiamo di stare con lui, di aiutarlo, accompagnarlo e anche tenerlo in modo che possa non cadere mai, perché ora dobbiamo continuare, per noi, per lui e perché la ragione più importante per continuare a vivere sarà sempre nostra madre».

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