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Bassetti: «Vacciniamo i calciatori. Derby? Ho sofferto troppo per il Genoa»

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Genoa Sampdoria, l’infettivologo Bassetti fa il punto sul derby, i vaccini per i calciatori e i tifosi allo stadio: le sue parole

Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova e noto tifoso del Genoa, si è soffermato ai microfoni di Tuttosport per parlare di vaccini, calcio e del Derby della Lanterna contro la Sampdoria.

VACCINO – «Vacciniamo tutti i giocatori subito. Chi ha già passato il Covid può farsi solo una dose di Astrazeneca che per i giocatori è una soluzione perfetta. Tra parentesi basta criticare Astrazeneca, è un vaccino che va bene per tutti come attestano le evidenze scientifiche arrivate dalla Scozia e non solo. Penso che adottare questa soluzione sia molto intelligente per tre motivi. Eviterebbe cluster che poi possono avere ripercussioni con il mondo che circonda ogni calciatore. Si escluderebbero problemi al campionato con il rischio di rinvio di partite o peggio. Ricordiamoci che il calcio è un’industria che produce enormi fatturati e quindi l’economia del Paese se ne gioverebbe. Si darebbe un segnale preciso agli scettici, cioè coloro che hanno dubbi sul vaccinarsi o meno, con un esempio dato da chi ha un grande potere comunicativo e una profonda influenza su uno sterminato numero di persone. Faccio un esempio: se si vaccinasse Cristiano Ronaldo un campione assoluto e amatissimo, chissà quanti tifosi seguirebbero l’esempio… Però occorrono i vaccini per fare tutto questo»

STADIO – «Non capisco perché si possa fermarsi in un ristorante o in un bar al chiuso, dove le distanze sono per forza di cose ridotte e non in uno stadio, all’aperto, dove tra uno spettatore e l’altro ci possono stare anche 5-10 metri. Qualche sera fa abbiamo visto come 8000 tifosi fossero fuori dall’impianto in occasione del derby tra Milano  Inter, senza mascherine, senza distanziamento sociale. La stessa scena l’abbiamo vista a Bergamo in occasione di Atalanta Real Madrid. Episodi che ho biasimato perché stante la situazione, non è così che ci si comporta»

GENOA – «Visto il terribile avvio non pensavo di arrivare a questa stracittadina con un Genoa in una posizione di classifica tranquilla. Ora i rossoblù sono una squadra che pratica un bel calcio, con un allenatore che qui sa lavorare bene e con la prospettiva di un finale di stagione senza quelle paure e quali incubi che hanno contraddistinto gli ultimi anni. Anche la Sampdoria è in una zona di classifica rassicurante e quindi mi aspetto di assistere, in tv, a un match spettacolare e ben giocato. In questi anni ho sofferto troppo per il Genoa. E sono stato molto critico con la gestione del presidente Enrico Preziosi. tuttavia devo riconoscere che il nostro presidente alla fine riesce sempre a risolvere le criticità e a mettere in sicurezza la società. E poi è da molti anni che ci tiene in Serie A, merito non da poco».

DERBY – «Un appuntamento imperdibile. Certo che senza pubblico si perde tantissimo. Le scenografie delle gradinate, il calore dei tifosi, i cori fanno parte del derby, non averli è una grande perdita. Io sono sempre andato ad assistere a questa super sfida. Ho una sorella, Claudia, che è una sampdoriano sfegatata. Allo stadio ci siamo sempre andati insieme poi arrivati ai cancelli le va da una parte i io dall’altra. D’altronde il derby è sempre caratterizzato da un comportamento esemplare da parte di entrambe le tifoserie. Così deve essere nel calcio».

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