2014

Beppe Dossena: «Tutta la verità su Antonino Pane. Sul mio addio troppe bugie»

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La sera di Natale Telenord trasmetterà un’intervista della durata di un’ora a Beppe Dossena, alla Sampdoria dal 1988 al 1991, con tanto di titolo di campione d’Italia con il Doria. Una carriera da giocatore, da allenatore e da dirigente, come tecnico anche di società degli Emirati, precursorse di tanti altri suoi colleghi come Zenga. 

In attesa dell’intervista che andrà in onda domani sera su Telenord, sul sito dell’emittente sono stati pubblicati alcune dichiarazioni di Dossena, che commenta, per partire, la trattativa che portò Garrone ad acquistare la Sampdoria, dopo aver mediato con lo sceicco arabo che volle provare a salvare il Doria dal fallimento: «Nel 2002, al circolo golf di Rapallo, misi in contatto uno sceicco arabo, proprietario dell’Al Ittihad, la squadra che allenavo, con Riccardo Garrone. I due in realtà già si conoscevano per questioni legate al petrolio. Lo sceicco voleva acquistare un club in Europa e dopo avere trattato senza esito il Nizza lo convinsi a prendere in considerazione la Sampdoria, che era sull’orlo del fallimento ma vantava una tradizione straordinaria, di storia e di tifo. Successivamente lo sceicco abbandonò la trattativa e ricevetti una telefonata da Andrea Stagni, direttore sportivo del Ravenna, che mi proponeva di subentrare nell’operazione con un altro potenziale acquirente. Lo riferii a Garrone, specificando che conoscevo Stagni ma non il suo finanziatore».

Quel finanziatore rispondeva al nome di Antonino Pane, protagonista di una delle pagine nere della storia blucerchiata, risoltasi grazie all’intervento di Riccardo Garrone: «Successivamente venne fuori il nome di Antonino Pane, che io non avevo mai sentito nominare e che non ho mai incontrato in vita mia. Mesi dopo emerse il tentativo di truffa che Garrone denunciò, acquistando poi la Samp in prima persona. Avrebbe potuto ritirarsi, ma senza il suo intervento la società sarebbe fallita».

Dessena però non parla soltanto di quella trattativa, che ha cambiato la storia della Sampdoria, ma anche del suo rapporto con Roberto Mancini, spesso al centro di gossip: «Circolò la voce che mi mandarono via perché avevo una relazione con la moglie di Roberto Mancini, cosa del tutto infondata. Pensare che ero stato io stesso, con mia moglie, a presentargli Federica durante una vacanza a Cortina d’Ampezzo. In realtà Paolo Mantovani non poteva rinnovarmi il contratto in scadenza e Boskov stava facendo altre scelte tecniche. Il grande presidente mi disse che non mi avrebbe mai allontanato lui e allora fui io a compiere questa scelta dolorosa. I rapporti con Mancini? Sono stati freddi per anni, non per quello che ho raccontato, ma perché qualcuno della sua corte dei miracoli creò delle contrapposizioni tra noi due. Oggi ci salutiamo, lui è un grande allenatore. Magari, anziché fidarsi degli altri, poteva parlare direttamente con me delle cose in sospeso, ma sono cose che succedono».

Il resto dell’intervista, come già detto, andrà in onda domani sera su Telenord alle 21.

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