Hanno Detto
Bertelli: «Avevamo un obiettivo chiaro! Sono convinto che con questa squadra si possa fare bene. Su Donati dico che…»
Paolo Bertelli, preparatore della Sampdoria, ha rilasciato un’intervista in cui ha toccato molteplici tematiche. Le dichiarazioni
Paolo Bertelli, soprannominato “il Professore”, è considerato da molti un elemento fondamentale per la salvezza della Sampdoria ai play out. La sua esperienza e la sua professionalità sono state decisive in momenti chiave della stagione. Bertelli, preparatore atletico di grande fama, aveva già dimostrato le sue capacità ai tempi della pandemia di Covid-19, quando fu costretto a inventare nuovi metodi di allenamento in una situazione inedita e complessa.
L’Intervista a La Repubblica
In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Bertelli ha condiviso pensieri e riflessioni piuttosto interessanti sul suo lavoro. Le sue parole hanno offerto uno sguardo unico sul mondo della preparazione atletica, confermando ancora una volta la sua reputazione di professionista innovativo e attento ai dettagli. Vi proponiamo di seguito le dichiarazioni:
SAMPDORIA – «Sono tifoso viola, ma subito mi sono innamorato della maglia blucerchiata, ricordo quella con i laccetti di Battara, che ho poi ritrovato a Firenze con Mancini nel 2001. Mi invitava a casa e sua moglie preparava il pesto. A Genova, ho trovato il nipote, un segno del destino. Non posso dimenticare Pellizzaro, un altro ex Samp, nello staff di Ranieri».
PREPARAZIONE – «Si crea una buona base da migliorare costantemente nel corso dell’anno per ottenere una performance atletica soddisfacente ogni partita. La difficoltà è che basta poco per subire un calo delle prestazioni».
MARASSI – «Ho vissuto emozioni positive e negative incredibili, ma l’applauso sportivo, in piedi, di tutto lo stadio, dopo un gol al volo di Totti resta indimenticabile, un momento unico».
LAVORO – «Semplicemente si è lavorato per ruolo, pensando a cosa richiedesse il sistema di gioco. Avevamo un obiettivo chiaro, la difficoltà era dieci mesi di lavoro alle spalle».
DONATI – «Non lo conoscevo, ma è preparato e autentico nelle cose che fa. Gli piace ragionare e confrontarsi. L’esperienza all’estero lo ha certamente completato».
TIFOSI – «Se non avessi avuto fiducia, sarei rimasto a Capalbio al mare. Sono convinto che con questa squadra si possa fare bene».
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