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Cessione Sampdoria: il duro sfogo di Boni contro Ferrero e FIGC

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Loris Boni, ex calciatore della Sampdoria, si è lasciato andare a un duro sfogo dopo le ultime notizie sulla cessione del club blucerchiato

Loris Boni si è lasciato andare a un duro sfogo dopo le ultime notizie sulla cessione della Sampdoria. Ecco quanto scritto dall’ex calciatore blucerchiato attraverso il proprio profilo Facebook.

SFOGO – «Non mi devo certo confessare, però devo togliermi sassolini fastidiosi. Ho cercato di aiutare la mia ex squadra senza sapere molto bene chi fossero i pretendenti ufficiali. Poi difficoltà senza senso sono subentrate e mi sono sentito in dovere di fare le mie personalissime scuse alla società nelle vesti del suo attuale presidente. Mi sono accorto di essere un pesce di mare gettato in un ruscello di acqua dolce. Mi sono accorto che questo mondo del calcio è soltanto un mondo avariato dove non esistono più certi uomini d’onore , dove si pensa che fare un investimento debba quantomeno restituirne il doppio in pochissimo tempo. Probabilmente sono rimasto indietro, molto indietro nel tempo che non c’è più!».

FERRERO E FIGC – «Ora sento parlare di una salvezza dettata da persone che possiedono ciò che poi non è neppure loro, ma salvarsi da un pazzo calcolatore era la priorità, salvarsi dalle sue onerose richieste dimenticandosi di averla acquistata con un solo euro, dimenticandosi che per qualche anno ha usufruito del fondo a garanzia dell’ex Presidente. Ma forse queste cose non interessano se non il fatto che la Sampdoria deve restare a galla, deve vivere perché rappresenta Genova e poi perché il suo passato è ricco di enormi successi che nessuno deve scalfire. Io lo dirò in eterno che la responsabilità di questo scempio deve essere condivisa con la Federazione Gioco Calcio è quel personaggio che ha rovinato un club. Mai un intervento per ammonire, mai un intervento per censurare una gestione a dir poco disonesta. Ma il mondo del calcio offre di questo e tanti club sono alla gogna senza che nessuno si azzardi a menzionarli. Ora il calcio italiano è questo e forse sarebbe arrivato il momento di dare una immagine di serietà, ce la faremo? Homo, ti dubbi e spero solo di sbagliarmi…».

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