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Calcagno sulle troppe partite nel calendario: «Trovare una soluzione»

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Umberto Calcagno, presidente dell’AIC, è intervenuto a margine della nomination per il Gran Galà del calcio 2022: le dichiarazioni

Umberto Calcagno, presidente dell’AIC, è intervenuto a margine della nomination per il Gran Galà del calcio 2022. Ecco le sue parole.

PREMIO – «Ci tengono molto, essere votati dai compagni di squadre e avere il rispetto degli avversari è qualcosa a cui tengono davvero molto. E’ un po’ la parte fondante di questo premio, i calciatori che premiano i calciatori e le calciatrici che premiano le calciatrici. E’ l’aspetto più bello e la parte predominante di questa festa».

RITORNO IN PRESENZA – «E’ un bel segnale, non solo per il nostro mondo. I tifosi sono tornati negli stadi e anche noi torneremo a festeggiare. Aver consegnato il premio ai calciatori direttamente nei loro centri sportivi in questi due anni è stato comunque una cosa bella, ma ci è mancato di poter festeggiare tutti quanti assieme».

INFORTUNI – «Noi con FIFPRO avevamo denunciato una situazione di questo tipo prima della pandemia. Arriviamo da quattro campionati disputati tutti di fila e un Mondiale durante la stagione che ha sconvolto tutte le nostre normali abitudini. Credo sia importante tutelare i top playe, cercare di preservare la loro salute perché sono la parte migliore del nostro mondo. Per tutto il sistema deve essere la sfida più importante per il futuro, cercare di trovare il giusto mix tra il numero di partite e gli impegni che ci sono».

ASPETTI – «Certamente sì. Oggi c’è anche una sensibilità nuova e diversa. Nessuno vuole contrastare il fatto che solo i grandi eventi e le grandi manifestazioni possono creare valore aggiunto anche dal punto di vista economico, ma dobbiamo preservare gli aspetti tecnici e sportivi perché sono alla base di tutto il nostro movimento».

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