2014

Campaña debutta col Porto dopo tre mesi e mezzo

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È stato un parto, o quasi, ma alla fine José Campaña ce l’ha fatta: venerdì scorso, il 19, il centrocampista spagnolo ha debuttato con la maglia del Porto, sotto l’egida di Julen Lopetegui, l’allenatore che l’aveva lanciato da CT dell’Under 21 spagnola e che lo aveva accolto di buon grado il 2 settembre scorso, all’ultimo minuto del calciomercato estivo.

Per lui 74 minuti in campo, per poi essere sostituito da Juan Quintero, ex Pescara riscattato in settimana dal Porto: un affaticamento muscolare lo ha costretto a lasciare il campo in una partita che per i lusitani sapeva di allenamento. È finita 4 a 0, senza impegno: per Campaña poteva essere il palcoscenico giusto, ma il centrocampista spagnolo non ha inciso come ci si aspettava. Un oggetto misterioso, quindi, che per quanto militi in una squadra che a febbraio andrà a giocarsi gli Ottavi di Champions League con il Basilea – il centrocampista non è nella lista UEFA, tra l’altro – ha visto il campo soltanto venerdì. Prima aveva raccolto un’altra convocazione, nella prima di dicembre, ma senza essere schierato.

Una serie di eventi, tra cui l’infortunio di Ruben Neves e la squalifica di Casemiro: sia il primo, un classe ’97 di grande speranze, che il secondo, in prestito dal Real Madrid, non hanno preso parte all’ultima sfida, aprendo le porte all’utilizzo dello spagnolo, che per una volta è riuscito a prendersi il posto di regista dinanzi alla difesa, senza che Lopetegui dovesse adattare Martins Indi in un ruolo non propriamente suo. Insomma, una serie di sfortunati eventi che hanno la fortuna di Campaña.

Intanto, quindi, il centrocampista spagnolo continua a rappresentare un elemento poco chiaro del palcoscenico calcistico: già prima della Sampdoria il suo percorso era stato incerto, tra Germania e Inghilterra, poi la bocciatura anche da parte di Sinisa Mihajlovic, che ha virato immediatamente su Marco Marchionni. Altra storia, altro fallimento. Intanto, però, Campana a fine stagione rientrerà in blucerchiato, perché difficilmente il riscatto del Porto ci sarà, e lì bisognerà domandarsi quale futuro riservare a un giocatore che soltanto dopo tre mesi e mezzo è riuscito a ottenere il debutto con la sua nuova squadra. Con l’allenatore che aveva vestito i panni di padre putativo, tra l’altro. 

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