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Caso Suarez, l’ex rettrice: «Nessuna pressione dalla Juventus»

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Grego Bolli, ex rettrice università Perugia, ha commentato per la prima volta del suo coinvolgimento nel caso Suarez. Le sue parole

Giuliana Grego Bolli, professoressa ed ex rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia, ha parlato per la prima volta del caso Suarez nella quale è indagata per falso e rivelazione di segreto d’ufficio. Le sue dichiarazioni a Repubblica.

SUAREZ – «Non sapevo chi fosse. Quando mi hanno chiamato per dirmi che la Juventus stava cercando di fargli fare l’esame di italiano, mi hanno dovuto spiegare chi fosse. Nella mia famiglia sono tutti juventini, io non guardo le partite».

OPPORTUNITA’ – «Ho pensato che fosse un buona opportunità per rilanciare la visibilità del mio Ateneo».

CONTATTI COI DIRIGENTI JUVE – «No, mai. Ci parlava il direttore generale Simone Olivieri, a cui ho affidato l’organizzazione».

ESAME ANTICIPATO – «La nostra scelta è stata parte dell’operazione di promozione dell’Ateneo ed è legittimo istituire una sessione aggiuntiva. Inoltre mettere l’esame il 17 serviva a evitare i rischi di assembramento dovuti alla presenza di un calciatore così famoso».

ESAME SUPERATO – «Il B1 richiede una capacità di farsi capire a livello medio-basso. Essendo ispanofono, Suarez era facilitato. Durante la pandemia l’esame di B1 si tiene solo in forma orale e dura circa 12 minuti. A queste condizioni risulta più accessibile. Avendo studiato, Suarez poteva superare un B1. Però io non l’ho mai sentito parlare».

PRESSIONI – «Non ho mai avuto questa sensazione, né pressioni di alcun genere. A me di Suarez non importava niente. Se la Juve ci ha promesso qualcosa? Olivieri mi parlò della possibilità di stipulare una convenzione per i giocatori della primavera. L’ho ritenuta una buona opportunità, ma non l’ho mai presa sul serio».

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