2014

Como Blucerchiata: «Domenica gara di grande fascino. In Lombardia cresce il tifo per il Doria»

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Sampdoria – Como sarà la sfida valida per il terzo turno preliminare della Coppa Italia. Si disputerà domenica 24 alle 20:45, come noto, e darà possibilità di accesso al turno successivo, dove è attesa la sfida con la vincente di Brescia – Latina. Il primo appuntamento ufficiale della squadra di Sinisa Mihajlovic ha un sapore particolare, soprattutto per Como Blucerchiata, il gruppo di tifosi doriani che abita nella città lariana. Abbiamo intervistato, in esclusiva, Luca Porta, presidente del gruppo.

Sampdoria – Como per voi è un derby al quale vorreste ovviamente partecipare, ma qualcosa sta mettendo in dubbio la vostra presenza. Qual è la problematica principale?
«Per noi abitanti nel comasco, la partita di domenica ha un fascino particolare per due motivi: il primo perché si tratta della prima gara ufficiale della stagione e sappiamo tutti quanto possa essere importante questo trofeo, inoltre, non da meno, giocando contro la squadra della nostra città, avremo un motivo in più per fare bella figura, sia sul campo che sulle gradinate, mostrando i nostri colori e facendo sentire forte il nostro tifo. Spesso a Como ci chiedono come mai siamo tifosi del Doria e, probabilmente, chi sarà presente domenica sera potrà immaginare quale entusiasmo vive in noi per i nostri colori».

Come vi state organizzando per questa trasferta? 
«Per quanto riguarda la trasferta di domenica, come gruppo siamo da sempre contrari alla tessera del tifoso (anche se alcuni di noi sono abbonati in gradinata sud, quindi in possesso della supporter card), pertanto le partite a Marassi con le lombarde sono per noi off limits (cosa che non succede quando si gioca in Lombardia, dove siamo sempre presenti). L’opportunità del “porta un amico” concessa ai tifosi del Como, può agevolare la nostra presenza. Ci stiamo attivando per abbinare i nominativi e al momento ce ne mancano pochi ancora. Non è semplice, anzi, è sempre più difficile poter vedere una semplice partita ma da tifosi stile anni ’80 facciamo fatica ad accettare restrizioni (penso il biglietto nominale sia più che sufficiente). Siamo da sempre contrari anche alle pay tv: tolgono la voglia di vivere lo stadio e di poter incitare dal vivo la squadra. Quello che secondo noi è la vera essenza del gioco piu’ bello del mondo».

Di recente la Lombardia ha subito un aumento dei gruppi dedicati ai tifosi blucerchiati: è nato da poco anche La Milano Blucerchiata. Com’è il rapporto tra di voi e anche Varese Blucerchiata?
«Per quanto riguarda la formazione di nuovi gruppi blucerchiati in Lombardia, siamo sicuramente felici di quello che sta succedendo. Io personalmente seguo il Doria dal lontano ’84, quando vidi all’età di 15 anni per la prima volta la Sampdoria giocare al Sinigaglia. Da allora rimasi stregato. Nel corso degli anni ho avuto modo di scoprire e conoscere parecchie persone che, come me, avevano avuto le stesse emozioni e si sono affezionate alla squadra. L’avvento di internet e dei social network ha contribuito a mettere in stretto contatto queste persone e contribuire a “far gruppo”, condividendo emozioni e la possibilità di stare insieme. Con gli altri gruppi lombardi, appena possiamo condividiamo l’opportunità di trasferte o qualche semplice bevuta tutti insieme. Abbiamo anche già organizzato un paio di tornei di calcetto tra noi, Como Blucerchiata, Varese Blucerchiata e Milano Blucerchiata, divertendoci come se si giocasse a Marassi».

In chiusura, un sogno per questa stagione? Per un obiettivo o di mercato.
«Per quanto riguarda il nostro obiettivo personale è quello di stare sempre più vicini possibile alla squadra ed alla società. Potendo frequentare e vivere lo stadio come quando liberamente ci si poteva muovere senza restrizioni, la nostra speranza è di ben figurare in campionato e arrivare più avanti possibile in Coppa, per scaramanzia non parlo di vittoria ma sono certo di fare una buona stagione. Per il mercato do sempre fiducia all’operato di chi muove le fila: noi ci consideriamo tifosi e cerchiamo di fare il meglio per tifare. Sono certo che è lo stesso per calciatori che giocano per farci vincere, cosi come per i dirigenti che operino per il bene dei nostri colori».

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