Dalla composizione negoziata all’omologa: percorso a ostacoli per la Sampdoria

Composizione negoziata e omologa da parte del tribunale: il percorso a ostacoli per la salvezza della Sampdoria

La Sampdoria è entrata in composizione negoziata il 6 febbraio. Questa procedura, che l’ha schermata dalle aggressioni dei creditori con dei sistemi di protezione, avrà termine il 6 giugno. In questi mesi il CdA della Sampdoria in concerto con Eugenio Bissocoli, esperto nominato dalla Camera di Commercio, ha ristrutturato il debito e redatto il piano. Questo non può essere ancora sottoposto al vaglio del Tribunale in quanto manca l’investitore che lo sottoscriva. Fondamentale infatti l’omologa che metterà il sigillo su tutta l’operazione e questa non può arrivare senza la presenza di un soggetto che garantisca il rispetto del piano e l’aumento di capitale che consenta la continuità aziendale.

Il giorno del giudizio è il 26-29 maggio, ossia l’assemblea dei soci dove si capirà: – se esiste un finanziatore disposto a sottoscrivere il piano ed effettuare l’aumento di capitale richiesto, e – quali saranno le mosse di Massimo Ferrero per (eventualmente) bloccare tutto in assenza di un riconoscimento economico per il suo Trust. Poi la palla passerà al Tribunale, unica sede ove alcune operazioni sono possibili (tra cui l’avvallo all’aumento di capitale). Resta perenne l’incognita tempistiche: questo è il vero problema della Sampdoria, che potrebbe anche non fallire ma non riuscire a stare nei tempi per quanto riguarda l’iscrizione in Serie B.