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Conferenza stampa Donati: «Dobbiamo capovolgere la situazione, abbiamo fatto qualcosa di diverso! Sull’attacco e sui portieri dico questo»
Conferenza stampa Donati: l’allenatore della Sampdoria ha presentato la partita contro il Monza che si giocherà presso l’U-Power Stadium
Massimo Donati, allenatore della Sampdoria, ha presentato in conferenza stampa la partita valida per la 4a giornata del campionato di Serie B 2025/2026. I blucerchiati scenderanno in campo domani 20 settembre alle ore 17:15. Le sue dichiarazioni:
LA CONFERENZA STAMPA DI MASSIMO DONATI
CAMBIAMENTI – «Abbiamo provato a fare qualcosa di diverso, adesso dobbiamo solo vedere se funziona o meno senza stravolgere perché non ha senso. Cerchiamo di aggiustare un po’ le cose per far sì che vadano meglio: è solo quello. Non dico nuovamente “ci siamo allenati bene”, sono le solite cose che non servono a niente. La squadra la difendo sempre perché cerca di fare il massimo in ogni singolo minuto di allenamento. Devo dire “bravi” per come cercano di fare le cose, ma alla fine è il campo che dà dei responsi».
DIFESA – «C’è Ferrari che ha ancora quel problema lì e di conseguenza non può essere della partita, anche se desidera venire con noi e verrà per essere vicino ed è una bella cosa. Malanca si è fatto male e mi ricollego a ciò: nella vita in ogni cosa che succede ci sono due vie, o si subiscono o si reagisce. Questo può essere per lui (personale) e può esserlo anche per noi. Non stiamo a piangerci addosso, a subire la situazione, ma cerchiamo il modo per aggiustarla e reagiamo. Io di persona sono così, non voglio subire niente. C’è solo una cosa su cui non si può fare nulla, ovvero quando ce ne andiamo tutti. Tutto il resto o si subisce o si reagisce. La squadra risponde, fa, è arrabbiata come lo siamo tutti per i risultati. Tutte le parole che dico io sono parole, dobbiamo fare al meglio quello che possiamo in campo. Alla fine sono i risultati che ci danno i commenti positivi o negativi che siano, ma non abbiamo altra scelta se non reagire».
PORTIERI – «Ghidotti ha la mia fiducia massima dall’inizio, l’ho detto e lo ripeto perché la stima verso di lui è intatta e lo è come lo era prima. Si è deciso di valutare anche Coucke, ha disputato una partita in cui ha fatto delle cose buone e qualche errore che fanno tutti i giocatori. Come ho già detto alla fine abbiamo portieri bravi e non vedo questa problematica del portiere. Ghidotti è un ottimo portiere e ha la mia fiducia come Coucke e Ravaglia. E’ stata fatta una scelta giusta o sbagliata non lo so, come la faccio per ogni singolo giocatore, ma la stima che ho per loro rimane intatta».
COUCKE – «Valutiamo Coucke per un po’ di partite! (come è stato fatto per Ghidotti) Gioca lui».
GOL PRESI- «Su sette gol presi che sono tanti, sono sei che vengono da situazione da fermo. Poi se sono calcio d’angolo, punizione, rimessa laterale, quasi tutti sono avvenuti con sette o otto giocatori nostri dentro l’area di rigore. Questa non è una cosa positiva, per certi versi si, perché tatticamente non abbiamo sofferto contro nessuno, dall’altra parte è negativa appunto. Sul fatto della reazione al momento o all’episodio negativo è una cosa difficile da fare, spostare, togliere dalla squadra è un po’ complicato, è una cosa di testa! Va fatta. I nuovi arrivati e gli esperti devono prendere in mano la situazione perché da fuori per noi è difficile. Quando ci sono tante persone allo stadio comunicare non è facile e quindi è un episodio negativo che succede e in cui è necessario reagire. Si lavora ed è difficile lavorarci perché in settimana in allenamento un gol preso non viene vissuto come un gol preso la domenica. Riprodurlo in allenamento è complicato».
ATTACCO – «Dobbiamo spostare l’attenzione anche sul fatto di riuscire a creare di più davanti, ovviamente Coda e Cuni sono giocatori differenti che offrono soluzioni diverse. Pafundi e Cherubini sicuramente sono giocatori diversi che abbiamo in rosa e che possono fare cose diverse. Abbiamo fatto le cose anche per cercare di essere più pericolosi».
TREQUARTI – «Fino alla trequarti ci arriviamo spesso e ci manca l’ultimo pezzo, o la verticalizzazione giusta finale. Ricordo nell’ultima partita che si arrivava lì e si tornava parecchio indietro o si cercava la giocata importante ed è una ricorrente. Bisogna fare qualcosa di diverso».
SENTIMENTI – «Non sto a piangermi addosso, non sto a pensare alle problematiche. Penso a fare il massimo, non vivo di “se”, faccio le cose che amo fare e cerco di trasmettere al giocatore di fare meglio. Che non sia contento dei risultati è normale, però, penso che se vogliamo provare ad invertire la rotta bisogna farlo con lo spirito giusto. Dobbiamo capovolgere la situazione».
TIFOSI – «I tifosi se fanno così, hanno le loro ragioni per farlo e nessuno è contento dei risultati, io in primis. Non possiamo pensare alle cose esterne se non a quelle di campo».