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Braida: «Sampdoria fatta per me. Fui cacciato da Ferrero»

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Cremonese-Sampdoria, parla Ariedo Braida che sfiorò i blucerchiati e oggi è il consulente tecnico della squadra grigiorossa

Ariedo Braida è un quasi doppio ex. Quasi perché alla Sampdoria arrivò, ma non si fermò. Nell’anno del passaggio di proprietà venne preso da Edoardo Garrone e poi salutò con l’arrivo di Massimo Ferrero ai vertici del club doriano. Oggi fa il consulente tecnico della Cremonese. Domani assisterà alla partita tra due squadre che devono ancora trovare la prima vittoria in campionato.

MIRACOLI – «La Salernitana dell’anno scorso insegna: i miracoli esistono. Ci vogliamo provare alla Cremonese e può riuscirci la Sampdoria – specifica a Il Secolo XIX -. Dieci partite e zero vittorie per entrambe, non è facile. Ma nel calcio bisogna sempre credere in quello che si fa, altrimenti è finita. E la passione è lo stimolo più grande per andare avanti altrimenti non sarei qui a soffrire dopo anni».

PASSATO«Sampdoria? La mia fu una apparizione. Dopo aver lasciato il Milan, firmai con Garrone a febbraio 2014 ma dovevo aspettare la stagione successiva per i regolamenti dell’epoca. Un giorno Garrone mi convoca a Genova e mi dice: “Ho venduto il club”. Arrivò Ferrero ed era chiaro che con lui non c’era più piacere che rimanessi. La Sampdoria era una società a misura d’uomo per me, la mia realtà ideale in quel momento per l’esperienza accumulata: si potevano fare cose interessanti».

STANKOVIC «Posso solo dire che auguro alla Sampdoria di trovare serenità e tutto quel che serve, ma ora sono focalizzato sulla salvezza della Cremonese. Stankovic? Ho già visto che cambia pelle nella stessa gara. Ha grande passato da calciatore, conosce bene la A, l’Italia, sa tutto, ha grandi maestri: avrà un futuro importante».

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