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Sampdoria, parola all’avvocato Sperduti: «Titolo sportivo? Tempi stretti»

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Sampdoria, l’avvocato Sperduti fa chiarezza sulla modifica delle norme NOIF e sui rifletti per il club blucerchiato: le sue parole

L’avvocato Matteo Sperduti, esperto di diritto sportivo nonché docente in materia presso l’Università Popolare Tommaso Moro, ha fatto il punto sulla situazione della Sampdoria e sulla modifiche agli articoli 16, 52, 85 e 90 delle NOIF. Le sue parole a Frequenze Blucerchiate su Radio Music for Peace.

MODIFICHE NOIF«Dal punto di vista sostanziale sono cambiate molte cose. La Figc ha dovuto ammodernarsi rispetto a tutti gli istituti statali previsti dal decreto legislativo n.14 del gennaio 2019 e rispetto allo strumento della composizione negoziata a cui oggi facciamo specifico riferimento nel caso della Sampdoria. Queste sono tutte procedure volontarie che vengono attivate dagli imprenditori per evitare o prevenire il fallimento e risolvere in questo modo le condizioni di squilibrio patrimoniale delle loro aziende. In passato, le questioni inerenti alle società sportive, si parlava esclusivamente di fallimento. In questo caso, tenuto conto che l’ordinamento statale ha previsto delle modifiche che regolano la crisi in maniera diversa dalle norma passate, la Figc si è dovuta adeguare anche forse tardivamente. Gli articoli 16, 52, 85 e de relato il 90 sono tutte collegate all’esigenza di ammodernamento del sistema».

ART.52«L’art.52 è rimasto quello che era prima, ovviamente non cambia di poco la sostituzione delle parole. Lo stato di insolvenza è diverso rispetto alla liquidazione giudiziale, se ci riferiamo alle parole. Il primo è il debito che non si riesce a riassumere, il secondo è quando viene rimesso nelle mani del giudice e sarà lui a indicare – dopo la nomina di consulenti – d’accordo con l’imprenditore che cerca di salvare il titolo sportivo. Il fallimento comporta la revoca del titolo sportivo ed è quello che si vuole evitare. In questo modo, davanti all’impegno dell’imprenditore/debitore di andare a risolvere con l’accordo con il giudice sulla base di un procedimento che dimostri la sua solvibilità in futuro, in questo modo si riesce a salvare il titolo sportivo. La continuità aziendale è diretta quando è l’imprenditore debitore che sull’accordo con il giudice in liquidazione giudiziale cerca di trovare un piano di risanamento o di salvataggio dei debiti della società».

POTREBBE FARLO UN NUOVO IMPRENDITORE – «Un nuovo imprenditore può rilevare l’azienda in liquidazione fermo restando che deve essere in primis l’imprenditore a dimostrare di poter risanare la società. Perché se non è l’imprenditore/debitore a farlo non si ha quella continuità aziendale diretta, diventerebbe indiretta e si avrebbe quindi la perdita del titolo sportivo».

TEMPISTICHE«Ci sono i tempi, ex art.52, per salvare il titolo sportivo? Diventa un po’ difficile. Le operazioni previste dai testi devono essere effettuate entro e non oltre il 5 giugno. C’è anche il problema che in caso di retrocessione non si potrà beneficiare del paracadute. Il subentrante dovrà quindi onorare tutti i debiti passati. Ricordiamoci che c’è una differenza tra il ramo sportivo e quello fallimentare: nello sportivo prevede il titolo sportivo, che è l’elemento principale, che non è un bene cedibile perché di proprietà della Federazione. Sarà poi la Federazione a fare i passaggi per assegnarlo nuovamente. Ma il ramo sportivo prevede anche i debiti sportivi, i pagamenti degli stipendi dei dipendenti dell’azienda e degli impianti. Il ramo fallimentare sono quelli con le banche e fisco, che sono esterni. Per il piano Barnaba i tempi sono stringenti e non è detto che la Federazione con le nuove norme gli permetta di portarlo a compimento».

COMPOSIZIONE NEGOZIATA«Nel momento in cui è stata accolta la misura della composizione negoziata, tramite la camera di commercio, l’esperto con l’intesa del CdA della Sampdoria deve svolgere tutte quelle che sono le attività e le fasi di questo iter. Qui va tenuto conto di una cosa: i 120 concessi dal tribunale sono il termine limite, nel piano di salvataggio, che vieta ai creditori di presentare istanza di fallimento. E questa cosa è importante. Bisogna rimanere nei 120 giorni per poterne beneficiare perché altrimenti successivamente a quella data non sarà più possibile rientrare in un cordato o in uno semplificato. Potrebbe finire prima? Sì, ma bisognerebbe evitare di andare oltre. In ogni caso è necessario che ci sia intesa con la Federazione».

OPPOSIZIONE DI FERRERO«Ferrero è ancora in attesa di un bond da parte della Banca, lui proverà ad arrivare a fine stagione. Immettendo questa somma potrebbe bloccare tutto. A quel punto nessuno avrebbe la possibilità di inserirsi in questa procedura. Non dobbiamo dimenticare la cosa principale è salvare il titolo sportivo, ovviamente questo metterebbe la Sampdoria a ripartire dalla Serie D».

CONTINUITAAZIENDALE DIRETTA«Si ha la continuità aziendale diretta quando il mantenimento dell’impresa è in capo al debitore che presenta un piano di risanamento. Indiretta si ha quando l’imprenditore non può provvedere al risanamento, interviene una terza persona che acquisisce la proprietà. Vi è un muro tra il precedente e il nuovo proprietario che si assume tutti oneri e onori. Mentre il titolo sportivo con la continuità aziendale diretta si mantiene, nel secondo caso no».

RUOLO DEL COMUNE DI GENOVA«Spetterà al Sindaco, per un dovere morale più che normativo, andare a salvare il nome di una società storia. Ovviamente nel caso di iscrizione la nuova società non potrebbe prendere il nome vecchio. Sulla base di questo indice nel comune un bando a data certa entro cui presentare domanda per iscrivere la società in sovrannumero in Serie D. Non c’è un dovere di diritto, ma è più morale. Ma è anche l’unico modo per poterlo presentare. Sulle tempistiche di riacquisizione del nome? Può essere richiesta solo dalla stagione successiva».

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