2015

Da un Éder all’altro, parla Cerezo: «Seguo sempre la Samp. Mihajlovic…»

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Dall’Éder neo-convocato nell’Italia di Conte e attualmente giocatore blucerchiato a quello che – con lui – calcava i campi di Spagna ’82. Toninho Cerezo conosce entrambi, anche se sul secondo ne sa decisamente di più. L’attuale tecnico dei Kashima Antlers è stato raggiunto da “Il Secolo XIX” e ha parlato di questo curioso parallelismo, partendo dall’Éder blucerchiato: «Bel giocatore, l’ho visto diverse volte. Veloce, in area diventa pericolosissimo. Fuori conquista un sacco di falli; dentro, contro di lui rischi il rigore. Un pericolo». Diverso l’altro Éder: «Altro tipo di giocatore. Giocava più indietro, una seconda punta, spostato abitualmente a sinistra. Aveva una visione di gioco fantastica e un gran tiro: lo chiamavano il Cannone…».

GIAPPONE E SAMP – Ci si chiede se dal Giappone riesca a seguire la Sampdoria: «Alleno qui, ma sono sampdoriano: se c’è una partita in tv, non me la perdo. Ho visto la vittoria sulla Roma: la Sampdoria attuale è quadrata, organizzata». Forse era anche difficile aspettarsi un anno del genere: «Mihajlovic è bravo, si applica e continua a migliorare». Diversa l’avventura del suo Kashima in J-League: «Abbiamo anche la Champions League asiatica, ci manca uno straniero. Ma l’estate del 2016 mollo tutto e torno in Italia: voglio girare per ritiri, aggiornarmi. Comincio da Mancini». Ci si chiede anche se conosca il presidente Ferrero: «L’ho visto in tv. Mantovani e Garrone li conoscevo di persona, lui per quello che fa: è diverso dal cliché di presiddente, porta allegria. Ma porta anche giocatori e risultati».

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