2015

Eder, una ragazza carina che non conosceva nessuno

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Quando Zaza si dirigeva verso la panchina e gli dava il cinque, le contingenze erano orchestrate nel peggior modo possibile per Eder. Il campo bagnato di Sofia, un’Italia incredibilmente brutta e una cappa di malumori a circondarlo. Quelli di chi, da casa, è contro gli oriundi e pure quelli di chi semplicemente non aveva apprezzato il carattere e la personalità con cui aveva risposto alle polemiche nei giorni scorsi. Tutto ciò rende la magia con cui ha pietriciato Mihaylov forse ancora più incredibile e lo innalza a dominatore assoluto delle cronache sportive almeno per oggi e domani. Un paio di indizi, il suo faccione è finito su Calciatori Brutti e il suo nome tra le maggiori tendenze di Twitter. 

Non so a voi, ma a me il gol di Eder di stasera ha rievocato una sensazione ben precisa. La stessa che si prova quando si è i primi a conoscere la ragazza carina che si è appena iscritta a scuola, ma che poi entra in contatto anche con gli altri compagni. Quel senso di gelosia, la gioia di presentarsi a tutti come il primo che l’ha conosciuta, mista al disappunto e alla paura di essere preferiti ai nuovi amici. Noi Eder lo conoscevamo da anni, l’abbiamo apprezzato e coccolato ma, diciamoci la vertà, che fosse una ragazza molto carina l’abbiamo scoperto col tempo. Appena arrivato, con la nomea di bounty killer della Serie B, ci ha letteralmente spinto verso la Serie A. Ma come racconta Osti ogni qualvolta siamo accostati a un giocatore della serie cadetta e ripetuto anche pochi giorni fa, tra il fare il fenomeno in Serie B e il farlo in Serie A c’è una bella differenza. Quindi Eder ha dovuto adeguarsi, lavorare per vincere scetticismi e perplessità, ma in generale per misurarsi con un calcio effettivamente molto diverso, in cui certo si era già proposto con discreti risultati (6 goal in 40 presenze, prima di approdare alla Samp). Dopo sette goal alla prima stagione e dodici alla seconda ha convinto innanzi tutto i tre diversi allenatori con cui ha lavorato, per i quali è sempre stato un titolare inamovibile. Ma Eder supera la pubertà e diventa Emily Ratajkowski nell’annata più importante: 9 goal, 5 assist e gran parte dei meriti nell’economia dello storico quarto posto che attualmente occupa la Sampdoria. E ora siamo lì, con Emily, al ballo della scuola cercando di strapparla agli amici che vogliono conoscerla e chiedendole di fare due passi da soli.

Eder, per fortuna, non è la classica bella ragazza. Non sembra il tipo che cerca necessariamente quello più ricco o quello più bello. Eder è intelligente. Sembra avere la capacità di leggere sempre le situazioni con innata precisione e di dire sempre la cosa giusta quando intervistato, come hanno confermato le parole rilasciate solo pochi minuti fa alla Rai. Questo mi lascia pensare che Eder potrà conoscere nuovi amici, magari potrà anche farsi due risate, ma non dimenticherà chi è che l’ha conosciuto ed apprezzato per primo. E forse stasera Emily sceglierà davvero noi. 

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