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Ekdal giura amore: «Legato per sempre alla Sampdoria» – VIDEO

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Albin Ekdal si racconta ai canali ufficiali del club dopo il rinnovo del contratto fino al 2022 con la Sampdoria. Le parole del difensore

Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria, si racconta ai canali ufficiali del club dopo il rinnovo del contratto fino al 2022. Le sue parole.

SAMPDORIA«É il mio terzo anno qui con la Sampdoria e devo dire che sto benissimo, sia con la società che con i miei compagni: ogni giorno che vado a Bogliasco sono felice. Per me è un club importante, è una bella maglia da indossare. Spero di rimanere a lungo».

RINNOVO – «Quando la società mi ha chiesto se volevo rinnovare, ho detto senza alcun dubbio di si. Qui a Genova sono maturato come calciatore ma sopratutto come uomo: ho formato la mia famiglia, è nata la mia prima figlia e nascerò la seconda tra poco al Gaslini. Ricorderò sempre Genova per quello».

RUOLO – «Mi sento importante per la squadra, sono un centrocampista che gioca sempre . Sono uno dei giocatori con più esperienza a livello di partita in Serie A. Provo a guidare la squadra e aiutare i giovani. Ho tante responsabilità ma è giusto».

COMPAGNI – «É bello avere compagni della propria nazionalità, posso parlare anche la mia lingua, ad esempio con Morten. Stiamo tutti bene qua e speriamo di fare sempre meglio per la Samp».

CAMPIONATO – «Sono contento per i gol che ho fatto finora ma il mio lavoro non è quello di segnare: io sono un giocatore che lavora per la squadra. Non importa che fa gol, basta vincere. L’anno scorso è stato un anno difficile con il covid e il lockdown, ma siamo sulla strada giusta per migliore».

NAZIONALE – «Ho fatto 55 partite con la nazionale. Un orgoglio vestire la maglia svedese e giocare l’europeo quest’estate sarà bellissimo, se venisse Ibrahimovic saremo ancora più forti. Giocherò anche contro la Polonia dove c’è il mio compagno Bereszynski».

TIFOSI – «Sono fondamentali, ci danno una mano in ogni partita, non vediamo l’ora di rivederli in gradinata perché rappresentano il dodicesimo uomo. Meglio giocare in uno stadio pieno che vuoto».

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