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Falcone: «Sampdoria, sono diventato uomo. Pronto per la Serie A»

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Falcone, portiere della Sampdoria, si racconta a Il Secolo XIX: la voglia di mettersi in gioco e il bilancio sulla carriera

Wladimiro Falcone, portiere della Sampdoria, ha fatto il punto sulla sua carriera e sulla possibile permanenza in blucerchiato nella prossima stagione di Serie A. Le sue parole a Il Secolo XIX.

MOMENTO«È un bel momento, sono arrivato qui che ero un bambino, avevo 12 anni, è la mia dodicesima stagione, non sono più un ragazzo, sono diventato un uomo ma ora ho un’occasione che sento dentro».

SALTO DI QUALITA’ – «Ho avuto la fortuna di aver incontrato mister Lorieri due anni fa con Di Francesco e mi ha aiutato tanto a crescere soprattutto di testa. Vengo da due prestiti, da quando c’è lui, prima alla Lucchese, l’anno scorso al Cosenza, e credo di aver fatto bene in B meritandomi una chance per tornare qui, che sento casa mia».

ESPERIENZA – «Come caratteristiche sono sempre lo stesso ma penso di essere maturato con l’esperienza, è di testa che si migliora».

RIGORI – «Ce l’ho fin da bambino questa dote. È intuito, istinto. Si studia anche il rigorista ma è fatto di istinto. Ne ho parati cinque in campionato e tre in Coppa Italia».

DONNARUMMA – «Non esageriamo coi confronti. Di sicuro gli Europei chiariscono che finisce l’era di un campione assoluto come Buffon e inizia quella di Gigio. Il mio riferimento è sempre stato Buffon e penso sia ancora il top del mondo».

AUDERO – «Abbiamo vissuto già una stagione insieme, è un bravissimo ragazzo, andiamo d’accordissimo e allenarmi con lui è un privilegio».

RUOLI – «Confermo non è facile perché devi sempre lavorare sodo come fossi un titolare perché può sempre succedere un imprevisto. Io accetto il ruolo come sempre ho accettato i prestiti. Ma ora, ripeto, mi sento più pronto».

SERIE A – «Sarei pronto a giocarmela, vorrei tanto vedere come posso stare in A. Devo tanto alla Sampdoria e la sento come la mia seconda pelle ormai. In B è un pizzichino più facile ma mi sento pronto a 26 anni. Comunque non dipende da me».

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