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Ferrero: «Non posso piacere a tutti come carattere, ma per la Samp ha fatto tanto. Su Manfredi dico questo»

Samp News 24

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Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista nel corso della quale ha parlato della situazione dei blucerchiati a tutto tondo

Massimo Ferrero ha parlato a lungo del club ligure e non solo per l’edizione odierna del quotidiano La Gazzetta dello Sport. L’ex presidente della Sampdoria ha rilasciato una lunga intervista nel corso della quale ha parlato della proprietà dei blucerchiati, ma anche del rapporto con Claudio Ranieri e Gianluca Vialli. Le sue parole:

COMMENTO SULLA PRIMA VITTORIA – «Era ora! Quando andai via dissi che i sampdoriani mi avrebbero rimpianto. E adesso cominciano a capire che il calcio è ditutti, ma non per tutti. Quando dico così mi riferisco all’attuale proprietà. Ferrero non può piacere a tutti come carattere, ma per la Samp ha fatto tanto».

INNASSO DALLA CESSIONE DELLA SOCIETA’ – «Zero. Mi hanno defraudato. Manfredi è stato bravo all’inizio a raccontare storie, ma non ha capito che deve esserlo alla fine».

RISPOSTA A MANFREDI – «Danni lasciati dalla gestione precedente? Ma come si permette, ‘sto Manfredi? Non dica falsità su di me. Gli ho lasciato un club meraviglioso, organizzato. Io non mi permetto di parlare come lui. Ha trovato un investitore che gli ha dato 100 milioni, io con una cifra del genere avrei vinto la Champions. Non si dicono le bugie: gli ho lasciato la Primavera al top, la squadra femminile, spogliato i e campi sportivi appena rifatti, Casa Samp. E ha tagliato il nastro lui. Quando parli di Ferrero sciacquati la bocca e fatti il segno della croce. Signor Manfredi, è andato in Serie C! Ma come si permette…».

PENTIMENTO PER NON AVER CEDUTO LA SAMP A VIALLI? – «Quando si parla di un campione che non c’è più, sono io a fare il segno della croce. Dal cielo ci ascolta. Ma se un’offerta fosse arrivata davvero, io la Samp l’avrei venduta subito. Si sono tirati indietro e ne ho le prove. Prima della potenziale cessione chiamai Vialli per offrirgli la presidenza del club».

FERRERO SAREBBE DOVUTO RIMANERE IN SOCIETA’… – «Rifiutò. Aveva accettato la proposta della Nazionale, ma se l’avessi detto prima avrebbe potuto sembrare come un mio tentativo di difesa. Carta canta, però. Io la Samp gliel’avrei venduta, avevamo firmato ma il suo finanziatore si tirò indietro dopo che perdemmo 6 partite con Di Francesco. Chiedevo 88 milioni, dopo le sconfitte accettai anche un’offerta da 44».

RETROSCENA SUL RAPPORTO CON CLAUDIO RANIERI «Lo stimo molto, è un bravo signore. Ma non ho capito perché ce l’abbia con me, non è elegante parlare male. O mi teme, o mi vuole bene. Abbiamo un rapporto di amore-odio. Chiese tanti soldi che non potevo dargli, se non all’inizio. Poi ha fatto bene ma non mi era possibile aumentare l’offerta. La Samp ha tenuto sempre in ordine i conti…».

RISCHIO FALLIMENTO PER IL CLUB BLUCERCHIATO – «E io non c’entro niente, successe due anni dopo che andai via. Quando al mio posto arrivò un signore che io non ci avrei messo mai, nemmeno ricordo il nome. Sì… Lanna, porta pure sfortuna: a Roma regalò un rigore nel derby contro la Lazio per un mani assurdo. Esonerò D’Aversa che aveva vinto il derby e fatto 23 punti nel girone d’andata (erano 20, ndr), firmando un triennale da cifre blu a Marco Giampaolo. Quasi 8 milioni buttati via. Si sono salvati per il rotto della cuffia.Alla fine della stagione dopo,ècominciata l’agonia di Manfredi».

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