2015

Ferrero: «Io sono un uomo generoso. Pulvirenti? Mi fa schifo questa gente»

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Massimo Ferrero è pronto per il suo secondo anno da presidente della Sampdoria: nel suo esordio sul palcoscenico della Serie A, la squadra ha centrato l’obiettivo della qualificazione europea. E ora Er Viperetta punta a vivere un altro anno da protagonista. Intervenuto al programma radiofonico “La Zanzara” di David Parenzo e Giuseppe Cruciani, il patron blucerchiato si scherna subito: «Io sono un uomo molto generoso, perché vengo dalla povertà e sono molto fortunato. Io sono come Robin Hood: campo e lascio campare. I soldi come una circolare: girano, ma non sono mai tuoi. Girano sempre».

INCHIESTE – Nell’ultmo anno la popolarità di Ferrero è cresciuta moltissimo, così tanto da scrivere l’autobiografia. Il numero uno della Samp risponde per l’ennesima volta all’inchiesta de “La Gazzetta dello Sport”: «Parliamo di un signore molto intelligente, che c’ha un impero e che non si fa certo fregare da me. Sarebbe facile, no? La Gazzetta ha fatto un errore, ma quando non ci sono le partite molti non c’hanno niente da fare e si pensa che il giornale non si venda. Perciò hanno fatto un articolo su di me, riportando alcune maldicenze. Quell’articolo alla fine non dice nulla: hanno copiato l’articolo di Milano Finanza e hanno preso il bilancio di due anni fa. Ma che hanno detto?».

SOLDI E SCOMMESSE – Sui soldi messi nella Sampdoria, Ferrero risponde così: «Basta leggere tutte le carte! Comunque un quindicino per l’aumento di capitale appena entrati in società. Non è che io ho la benzina, ma mio padre mi ha insegnato che non bisogna esser ricchi, ma credibili. Quando tu c’hai un progetto e restituisci i soldi, le banche ti seguono». Ferrero dice la sua anche su Pulvirenti, che ha ammesso la combine di cinque partite: «Questa è una domanda molto seria. Nella vita bisogna esser seri e questo signore – che non conosco – è da radiare dal calcio. Il calcio è sport, stiamo cercando di portare le famiglie allo stadio, di far divertire. Come cazzo si permette di fare tutto questo? Deve esser radiato, radiato! Mi fa schifo questa gente. Qui non si tratta di soldi, ma di essere della gentaccia».

CONTE E LOTITO – Ferrero si toglie più di un sassolino dalla scarpa: «Io ho sempre lavorato. Questo è un mondo di cialtroni: chi lavora, viene guardato male. Io non sono il conte Max, sono Massimo Ferrero: sono uno del popolo e la gente deve lavorare. Si piangono addosso e poi fanno gli infami e gli impicci». Anche Lotito è stato messo in mezzo nelle inchieste del Catania per colpa di una maga: «Per quello che mi riguarda, Lotito è una brava persona: lavora troppo e si fida di tutti. Se si facesse un po’ di cavoli sua, starebbe meglio». Su Conte e le inchieste di Cremona: «Questo qui che ha fatto? Io non me ne intendo. Ci sarebbe da vedere le carte. Questa cosa è successa due-tre anni fa: se ha fatto qualcosa, glielo dici e chiudi».

CROZZA E ROMA – Sulla possibilità di un film con Crozza, Ferrero professa il suo amore per il comico genovese: «Io lo amo Crozza. Fa ridere. Lo scoop sarebbe un film con Crozza che fa Ferrero e io che faccio Crozza. Per il film? Mi deve dare i soldi qualcun’altro!». Gli viene chiesto della condanna per la compagnia aerea Livingston e Ferrero si altera: «Sono stato incudine e non martello. Sono vittima di questo sistema: questa è una storia del 2009». Magari qualcuno sogna anche Ferrero sindaco di Roma, come propone Cruciani: «Se voi andate sul web, alcuni ragazzi hanno fatto un gruppo “Ferrero sindaco”, come con “Magalli presidente”. La gente mi ama».

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