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Fiorillo: «Alla Samp tanti ricordi, sempre nel cuore»

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Sabato 15 ottobre il campionato riprende la sua marcia inesorabile, per la Sampdoria l’impegno sarà all’Adriatico di Pescara, una gara fondamentale ma condita anche da tantissimi ex giocatori che ora militano nella squadra abruzzese. Tra questi anche Vincenzo Fiorillo, che intervenuto quest’oggi in conferenza stampa ha parlato così della sua ex società e della sfida di sabato: «La Samp è una squadra che mi ha dato tanto, sono cresciuto lì da quando ho 10 anni e la porterò sempre nel mio cuore, è la società della mia città natale, è la squadra del mio cuore ed è bello essere di nuovo nella stessa categoria per poterli affrontare».

La gara dell’Adriatico sarà un vero e proprio scontro salvezza: «Sarà una partita importante per noi ma al contempo alla nostra portata: abbiamo raccolto qualcosa in meno ma siamo in linea con le altre squadre che lottano per la salvezza, anzi, c’è chi è messo peggio. Io titolare? Farebbe piacere, ma prima viene il bene della squadra rispetto agli obiettivi personali. Dopo due stagioni abituati alle alte posizioni di classifica sei abituato a una certa mentalità, quando ti devi salvare devi apprezzare anche il punticino e devi cavalcare l’onda dell’opinione pubblica: Pescara è una piazza passionale, pesante, ma abbiamo dimostrato che stiamo lottando per il nostro obiettivo».

In Abruzzo con la Samp si tolse tante soddisfazioni: «Vincemmo lo Scudetto Primavera a Chieti e giocammo qualche gara delle finali a Francavilla, ho bellissimi ricordi. Alla Samp non ho fatto tantissime presenze, ero molto giovane e potevo sfruttare meglio le occasioni avute. Non avevo neanche la testa giusta, ma ora ho imparato la lezione. Allo stesso tempo li ringrazio per la fiducia e per l’opportunità di lavorare con grandi portieri e di fare il secondo a 19 anni. La prima vittoria sul campo? La aspettiamo anche noi ma senza apprensione, sappiamo quanti punti servono per arrivare alla salvezza. Sapevamo di avere un calendario non semplice all’inizio, forse col Chievo potevamo fare meglio dal punto di vista dell’atteggiamento. Bizzarri? La panchina mi va un po’ stretta ma lui è un ottimo portiere e un’ottima persona, ci confrontiamo parecchio e mi dà una grossa mano».

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