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Flachi trema per la Sampdoria: «Inizio shock. Poi ti salvi o vai giù»

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L’ex bomber blucerchiato Flachi sul calendario della Sampdoria: «Inizio shock, poi ti salvi o vai giù»

L’ex numero 10 blucerchiato Francesco Flachi è stato raggiunto dai microfoni de La Repubblica per commentare i vari aspetti legati all’imminente ripresa della Serie A e il calendario che attenderà la Sampdoria nelle prossime settimane.

QUARANTENA – «Per due mesi tre metri al giorno. Dal letto al divano. Anzi, qualcuno in più. Andavo anche in bagno e in cucina. Belle passeggiate… La cosa assurda è che dopo un po’ cominciava a piacermi. Mi stavo impigrendo da morire».

VITA DA ALLENATORE – «Potrebbe accadere presto, magari vicino a Genova».

DERBY A PORTE CHIUSE – «Non è detto, se i contagi continuano a calare, spero che il pubblico possa tornare allo stadio. Nel caso, mi presento a Marassi. Senza gente, che partita è? Almeno con i tifosi sarebbe un campionato un po’ meno falsato».

SERIE A – «Mi aspetto una marea di sorprese. Ripartire era giusto, visto il miglioramento della situazione, ma a livello di risultati penso possa accadere di tutto. Il caldo ti cuoce, si giocherà con un’afa infernale. Ogni tre giorni, per un mese e mezzo, dopo che per più di due mesi non ti sei allenato e arrivi alla prima gara senza aver fatto un’amichevole. Sarà dura per i giocatori, altissimo il rischio di infortuni. Difficile trovare la concentrazione. Avrà la meglio, chi avrà più stimoli».

CALENDARIO «A livello fisico sarà un massacro, non c’è tempo per recuperare, soprattutto dopo i viaggi e la Samp purtroppo avrà 8 trasferte. La cosa buona è che non esisterà più nemmeno il fattore campo, a spalti vuoti, quindi le due cose si potrebbero pareggiare. Ma il logorio sarà soprattutto nervoso».

CINQUE CAMBI – «Ottimo per le rose lunghe – precisa Flachi – non per chi lotta per salvarsi. Come lo sostituisci Quagliarella? E Tonelli? Chi sta in fondo, ha pochi ricambi all’altezza».

LOTTA SALVEZZA – «La Samp deve tremare? Come altre sei squadre. Nemmeno Brescia e Spal sono spacciate, si ricomincia da zero. Dodici partite, o 13 come nel caso della Samp, non sono poche. Se una formazione va in crisi, rischia di brutto, vale per Lecce, Genoa, ma fossi nel Torino e nell’Udinese non mi sentirei tranquillo. Sarà essenziale ripartire forte, trovare subito una quadratura. Se perdi le prime gare, ti deprimi e non ti risollevi più. Sarà un lungo sprint, dove non è ammesso sbagliare».

SPERANZE – «A cosa si può aggrappare la Samp? Agli uomini davanti. Quagliarella, Gabbiadini e Ramirez possono risolvere la partita in ogni momento, fra le piccole è il miglior attacco, meglio pure del Toro di Belotti. Fa bene Ranieri a ripartire con un 3-5-2: si chiude, cerca di non prendere gol, sapendo che davanti c’è qualcuno che risolve. E poi deve affidarsi al tecnico, 70 anni e un’esperienza incredibile. È arrivato e in poco tempo ha messo le cose a posto. Saprà dosare gli sforzi dei propri giocatori, spiegherà come gestire le partite. Inter e Roma è un inizio shock, ma poi 5 scontri diretti. È con quelli che ti salvi. O vai giù».

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