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Giampaolo come Di Francesco? Situazioni imparagonabili: l’analisi

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La tendenza è paragonare le stagioni e gli allenatori: Giampaolo messo a paragone con Di Francesco e D’Aversa non ha senso

L’errore, che si fa spesso, è paragonare campionati diversi, figli di sessioni di calciomercato diverse, con al timore allenatori diversi. L’affermazione, seppur numericamente veritiera, che Roberto D’Aversa mantiene un vantaggio di tre punti su Marco Giampaolo alla quinta giornata è completamente decontestualizzata da tutto il resto. Il paragone con Eusebio Di Francesco, tre punti in sette partite, poi è inammissibile.

Se è pur vero che D’Aversa operava in una situazione finanziaria non rosea, è altresì palese che la Sampdoria non era ancora commissariata, non aveva un CdA provvisorio e una proprietà indagata. Non aveva fatto un mercato esaltante, ma non aveva ceduto giocatori importanti e che hanno fatto le fortune del mago di Stoccarda. Se guardiamo poi alla Sampdoria di Di Francesco, una sola vittoria contro il Torino, si evince come il calendario fosse parimenti complicato (Lazio, Sassuolo, Napoli e poi Fiorentina, Inter) ma pareggi casalinghi contro squadre di livello non ne sono arrivati. Di Francesco subentrava al triennio dorato di Giampaolo, momento storico in cui problemi economici non ce n’erano. Tanto è vero che Massimo Ferrero, come da intercettazioni, si permise il lusso di rifiutare l’offerta multimilionaria della cordata Dinan-Knaster-Vialli.

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