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Gugliucci: «Secondo me la retrocessione è stata sancita nella partita di La Spezia. Marino in casa è molto forte, ho un buon presentimento»

Samp News 24

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Yari Gugliucci, noto attore salernitano, è intervenuto in merito alla gara in ottica play out che andrà in scena stasera. Le dichiarazioni

La giornata odierna sancirà la sorte di Salernitana e Sampdoria, le quali si affronteranno all’Arechi alle ore 20:30 nel match di ritorno in chiave play out. In merito, è intervenuto il noto attore salernitano Yari Gugliucci. Quest’ultimo ha espresso le proprie sensazioni in vista dell’imperdibile appuntamento. Vi riportiamo le sue dichiarazioni di seguito riprese da TuttoSalernitana:

SAMPDORIA – «Il silenzio dei media? Stiamo affrontando un avversario che ha avuto Vialli, che ha ancora Mancini, che ha interessi societari che non possiamo nemmeno immaginare. E’ come se il ragazzo alle prime armi affrontasse Sinner. Sono rappresentati da Evani o da un ct della Nazionale che all’epoca andava a cena con Gravina. Il centro-Sud calcistico lo soffriamo sotto questo punto di vista, è fallita la Spal e non se n’è parlato. Noi qui siamo abituati a farci la guerra sull’asse Salerno-Cava o Salerno-Avellino, in altri contesti ci sono interessi differenti e se ne guardano bene dall’attaccarsi pubblicamente. Se apriamo gli occhi possiamo darci le risposte da soli. La Sampdoria è amica di tutti, noi no».

RETROCESSIONE – «Secondo me la retrocessione è stata sancita nella partita di La Spezia. Marino in casa è molto forte, e ho un buon presentimento, purtroppo al Picco non abbiamo fatto un tiro in porta e abbiamo avuto un atteggiamento passivo contro chi non si giocava nulla e, come nel 2019, ci ha tolto tanto. Anche per questo io ho esortato i tifosi a non essere spocchiosi e a non venire, fai un altro favore a chi era al mare o in montagna da retrocesso ed è stato ripreso per i capelli. E’ ovvio che la rimonta appare impossibile, ma ci saranno eventualmente altre strade per mantenere la B, prevedo un’estate di ricorsi».

TIFOSI – «Per me dovevamo essere in 30mila, con una scenografia pazzesca e magari tutti in piedi ad applaudire anche e soprattutto in caso di retrocessione. Avremmo spiazzato tutti quei media nazionali che non ci hanno trattato benissimo».

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