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Il commento tecnico: L’equilibrio decisivo

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Vittoria doveva essere e vittoria è stata. La permanenza in serie A, ora, è vicinissima, considerato soprattutto che nelle retrovie si fanno veramente pochissimi punti (quota salvezza attorno ai 37-38 punti). La partita di ieri contro l’Udinese è stata davvero ben giocata, aperta e ricca di grande pathos, sotto il punto di vista emotivo. Le due squadre si sono affrontate a viso aperto, non risparmiandosi mai e cercando i tre punti con razionalità e coraggio. Ha vinto la Sampdoria perché ha avuto maggiore concretezza e più occasioni da gol, nonostante il vantaggio sia arrivato con un tiro cross casuale e senza pretese, deviato dallo sfortunato Armero alle spalle di Karnezis. 

Vincenzo Montella ieri ha fatto scelte giuste e oculate, soprattutto a centrocampo dove gli inserimenti di Krsticic (migliore in campo, secondo me) e Barreto hanno garantito non solo copertura e filtro per la difesa ma anche inserimenti e buon ritmo nella gestione del pallone per la fase offensiva. Chiaro che la loro qualità è quella che è ma è anche vero che, così facendo, tutta la manovra e, soprattutto, l’equilibrio tattico ne ha beneficiato enormemente. Nei primi minuti la Samp ha sofferto non poco sull’out di sinistra, dove Widmer e Théréau (bravo a creare superiorità da quella parte con i suoi movimenti), hanno preso in mezzo troppe volte il povero Dodò (difensore ancora da sviluppare, vedi anche posizionamento nei fuorigioco). La squadra si è poi sistemata grazie all’aiuto costante di Barreto e al movimento ad aprirsi di Moisander, complessivamente bravo ma ancora stucchevole in alcune giocate. Dove la Samp ha davvero fatto la differenza nella partita di ieri è stato nella fase difensiva, filtrata benissimo dal centrocampo, e scandita puntualmente da Ranocchia, impeccabile, e da un grande Diakitè, vera sorpresa delle ultime due gare. L’ex interista ha tenuto sempre la linea difensiva corta senza mai prendersi rischi, grazie anche alla posizione di Krsticic davanti alla difesa, e ha dominato nei palloni aerei contro il buon Zapata. L’ex Frosinone ha dato ritmo ed energia sul centro destra, aiutato da un diligente De Silvestri, portando palla con buona personalità e determinazione. In attacco la partita di Fabio Quagliarella è stata pazzesca, sotto tutti i punti di vista. L’attaccante campano ha creato spazi, fatto sponda, aperto la difesa con i suoi movimenti in orizzontale, oltre alla sua proverbiale capacità di concludere le azioni offensive. Sfortunato sotto porta ma delizioso nelle giocate, soprattutto nella sponda, seguita dal velo, che hanno portato alla rete decisiva di Fernando (a proposito: perchè non ha giocato?). La gara di Muriel, invece, non mi ha soddisfatto particolarmente, anche se si è notato il maggiore impegno, soprattutto in fase di non possesso. Ben diverso è stato l’impatto di Cassano che ha dato l’ennesimo saggio di classe cristallina al servizio della squadra. Avere Antonio che entra dalla panchina è un lusso incredibile per la Sampdoria, soprattutto quando le squadre si allungano e lui può tenere palla e premiare il movimento senza palla dei compagni.
 
La Sampdoria ieri ha vinto una partita fondamentale per il suo campionato. Lo ha fatto giocando bene in una sfida delicata e molto difficile, soprattutto per le ritrovate ottime condizioni del suo avversario. Il futuro ora appare decisamente più roseo e lo sarà ancora di più se, nelle prossime tre difficilissime partite, due delle quali in casa, arriveranno altri punti. La cosa più importante, comunque, è che la Samp è viva e determinata a giocare un finale di campionato all’altezza del proprio blasone. 
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