Archivio

Il commento tecnico: Per un Doria così quindici punti sono pura utopia

Pubblicato

su

E così la situazione che tanto volevamo evitare si è verificata: dover obbligatoriamente vincere degli spareggi in casa senza mai fallire. Una situazione già sperimentata e per nulla di buon auspicio. Contro l’Atalanta è sostanzialmente emerso questo: arrivare a quaranta punti con questo assetto tattico, con questa condizione psicofisica e questa propensione al caos emotivo sembra del tutto utopistico. Almeno per il momento. Fatico a trovare suggestioni positive nella partita di oggi, ad eccezione di Dodò e Ranocchia, sul pezzo dal primo all’ultimo minuto. Per analizzare questa partita, senza farsi prendere dalla frenesia, è bene fare un bel respiro e cominciare dall’elemento più evidente.

 

La Sampdoria di Montella non ha alcuna identità di gioco. Non c’è continuità di idee non solo all’interno del campionato ma nello svolgimento delle partite stesse. Troppi cambiamenti, troppe insicurezze e pochissimo senso di gioco percepito dall’esterno. La difesa a tre, oggi in sè non terribile, caratterizza una fase difensiva di categoria inferiore. Giocatori in affanno e spesso colti di sopresa da semplici cambi di gioco o lanci lunghi. Silvestre sul centro sinistra è un colpo nell’occhio mastodontico visto le sue note difficoltà nell’impostare la manovra. A proposito: il motivo della cessione scellerata di Zukanovic mi è ancora poco chiaro. Torniamo alla partita: Cassani e Ivan (completamente inadeguato e fuori ruolo, non soffermiamoci sulla corsa ma sulla sostanza delle giocate) hanno mostrato sulla fascia destra un completo vuoto di sceneggiatura nell’impostazione e nella proposizione di gioco. Se vi siete chiesti come mai lo slovacco fosse sempre libero di ricevere il pallone probabilmente, se non sicuramente, la ragione è da ricercarsi in una precisa indicazione di mister Reja. In poche parole la scelta fatta è stata quella di lasciare alla Samp la libertà di alleggerire sulla destra, zona evidentemente ritenuta non pericolosa visto il tasso tecnico del suo interprete principale. Poi vogliamo offenderci perchè Ivan è uno che lotta e corre, facciamolo. Ciò non toglie che se aveste osservato bene i suoi movimenti avreste colto quello che ho visto io: inutilità. E se in un 3-5-2 uno dei due esterni è inutile allora il senso del modulo stesso va a farsi friggere e parte con un handicap strutturale. Ma Pereira perchè non gioca più?

 

Vero che oggi non si sono subite reti ma è altrettanto vero che la difesa blucerchiata non dà mai l’impressione di essere in controllo dell’avversario. Mai. Per non parlare del terribile assetto del centrocampo nell’undici iniziale con Correa e Soriano a ricoprire i ruoli di mezzala. L’argentino è sembrato completamente spaesato e fuori fase. L’italo tedesco, invece, è stato del tutto, o quasi, assente. Lasciare il solo Fernando lì nel mezzo a fare il bello e cattivo tempo non è stata affatto una buona idea. L’ingresso di Alvarez ha migliorato di molto l’equilibrio ma è stato tardivo e completamente sbagliato in termini di posizione. L’ex interista collocato sul centro destra non è mai stato in grado di gestire il pallone con il suo piede preferito, dovendo ogni volta temporeggiare e rientrare. Ma perchè non è stato invertito con Soriano e fatto giocare sul centro sinistra? 

 

L’aspetto decisamente più negativo, secondo me, è che l’allenatore non sembra aver ancora trovato una quadra nella maniera più assoluta. L’impressione è che questa sia ancora molto molto lontana. Il tempo, però, stringe e i punti non arrivano. La Samp non gioca come una squadra che si deve salvare, né a livello di atteggiamento né tantomeno a livello difensivo. Subisce troppo e cerca di fare un calcio bailado che non le appartiene assolutamente. Questo stato di incertezza e di confusione si nota in tantissime piccole cose. Ad esempio mi chiedo come possa essere possibile che in una situazione di rinvio dal fondo, con i difensori blucerchiati marcati e quindi impossibilitati a far ripartire l’azione, non si sappia cosa fare. Sguardi persi ed espressioni vacue sui volti dei ragazzi di Montella. Non è possibile fare un 3-5-2 con Ivan esterno, Correa e Soriano mezzali, Cassano e Quagliarella davanti. E’ una cosa improponibile per una squadra che si deve salvare e che si trova in una situazione drammatica dal punto di vista dell’inerzia sportiva. Quale calcio ha in mente di fare mister Montella? Perchè se quelli che abbiamo visto finora sono stati tentativi allora l’orizzonte è davvero nerissimo. 

 

Mancano ancora diverse giornate ma la sensazione è che quei quindici punti siano alquanto improbabili. Se la quota salvezza si abbassa e le squadre coinvolte aumentano, allora un piccolo aiuto naturale potrebbe arrivare. Altrimenti, in una ipotetica situazione punto a punto contro i fanalini di coda io vedo, al momento, la Sampdoria nettamente in difetto per mille aspetti. Non c’entra la rosa o la qualità. C’entrano le idee, gli equilibri e il senso di quello che si vuole fare in campo. Questo cantiere di esperimenti e suggestioni creatosi attorno alla squadra rischia di essere l’autogol più clamoroso della storia recente. Se questa è la Sampdoria nubi nere, nerissime all’orizzonte.

Exit mobile version