Archivio

Il commento tecnico: Vittoria cruciale

Pubblicato

su

I tre punti conquistati al Bentegodi sono stati, probabilmente, i più importanti di tutta la stagione. Molto si è detto in questi giorni riguardo l’allontanamento sostanziale dalla zona retrocessione da parte della Sampdoria. Importante è che sia chiaro a tutti che non è ancora finita, anzi ora viene il bello. La continuità di risultati va necessariamente portata avanti nelle prossime due gare, Empoli e Chievo Verona. Dopo questi due appuntamenti avremo una diagnosi più chiara sul definitivo recupero dei ragazzi di Montella.

La gara contro il Verona, comunque, ha portato alla luce delle riflessioni tattiche di sicuro interesse: il primo tempo della Sampdoria è stato offensivamente spumeggiante, con Cassano e Quagliarella sugli scudi e un atteggiamento complessivo della squadra propositivo e assolutamente non timido. Questa volta, a differenza di altre, gli episodi sono girati a favore dei blucerchiati. Era ora, qualcuno direbbe. Se pensiamo al gol di Cassano, nato da una traversa di Quagliarella caduta sui piedi del barese, oppure a quello di Lazaros (episodico se ce n’è uno) e alle occasioni mancate dall’ex Wszolek nel primo tempo possiamo confermare il fatto che, probabilmente, qualche settimana fa queste situazioni sarebbero girate in senso opposto. Il modulo schierato da Montella è sicuramente andato in continuità rispetto a quello di domenica scorsa. Quella che è cambiata in maniera sostanziale è la scelta dei protagonisti. Le assenze forzate di Correa (squalifica) e Dodò (postumi da influenza) hanno portato nell’undici titolare Lazaros e Cassano. Inutile dire che la presenza di questi due calciatori abbia sbilanciato tantissimo la squadra blucerchiata. Le due situazioni difensive che hanno permesso al Verona di creare palle gol sono da identificare nella precaria catena di sinistra, con Lazaros spesso fuori posizione (e sono buono) e Moisander in serata decisamente no (anche per le mancanze difensive del greco), e nel pessimo filtro a centrocampo, dove il solo Fernando è sembrato sempre posizionato bene ma troppo isolato nel fronteggiare lo sviluppo dell’azione veronese. Mi direte che sono troppo pignolo ma bisogna saper (e voler) analizzare la gara al netto degli episodi. Facendo questo c’è da dire che la Sampdoria ha rischiato troppo nel primo tempo per un assetto troppo sbilanciato in avanti.

Vero che Cassano è stato probabilmente il migliore in campo e che ha fatto impazzire la difesa veronese. Altrettanto vero è che il Verona è sembrato spompato, lungo ed estremamente vulnerabile una volta saltata la linea di centrocampo da parte della Samp. Non a caso nel secondo tempo, una volta tolto Lazaros e spostato Cassani a sinistra, la Sampdoria non ha rischiato più nulla. E’ stato un grande azzardo quello di Vincenzo Montella. Un azzardo che, però, ha pagato i suoi dividendi grazie a un primo tempo spettacolare in cui la Samp avrebbe potuto fare altri tre gol oltre a quelli già realizzati (e prenderne più d’uno). Probabilmente, ora che la situazione psicofisica dei ragazzi sembra essersi stabilizzata, sarebbe meglio gestire l’equilibrio in mediana e sulle fasce più approfonditamente. La presenza di Quagliarella, assieme a quella di Alvarez, sta delineando in maniera consistente la linea ideale di gioco da seguire. Una punta che si muove molto in orizzontale, presente sia dal punto di vista tecnico che da quello tattico (difensivo sul primo portatore di palla) ed emotivo, e un centrocampo di qualità, pronto al cambio passo, incline all’estemporaneità.  La difesa del Verona è apparsa veramente di categoria inferiore con giocatori spesso al limite della corsa camminata. Con questi spazi e questi ritmi Cassano ha letteralmente dominato. Giocate di prima, tempi giusti e grande senso pratico. Per Fantantonio sembrava un allenamento senza mezzi termini

Quello che mi ha maggiormente impressionato in positivo è stata la voglia di vincere dei ragazzi di Montella e la serenità nella gestione della partita, che si è messa si subito bene ma che era tutt’altro che facile da gestire anche per questo motivo. Vincere così, in trasferta, contro una squadra all’ultima spiaggia e dominare la partita è stato il miglior segnale possibile in un momento come questo. Ora non bisogna mollare un centimetro e concludere la pratica quanto prima possibile. Quattro punti nelle prossime due partite possono voler dire salvezza. 

Exit mobile version